Le Sardine bresciane crescono, ora devono stabilire che fare

Il gruppo Facebook supera i diecimila membri, lunedì il primo incontro pubblico per decidere le prossime mosse
L'immagine di copertina della pagina Facebook del gruppo Sardine Brescia
L'immagine di copertina della pagina Facebook del gruppo Sardine Brescia
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Oltre diecimila membri in due giorni. Ed è probabile che altri ne arriveranno, visto il clamore che sta suscitando questo fenomeno tra politica e social network. Sono le Sardine Brescia, il cui gruppo ha superato ampiamente la fatidica quota diecimila, seguendo la scia di quanto già accaduto a Bologna, Modena, e poi ancora a Roma, Milano e via via in altre città d’Italia.

Nato in opposizione a Matteo Salvini, impegnato nella campagna elettorale per le regionali di gennaio in Emilia Romagna, il movimento si è esteso oltre il semplice contrasto al leader della Lega, delineando i confini ideologici della piattaforma. «Vogliamo un paese libero da tutte le forme di discriminazione - si legge sulla pagina Facebook del gruppo bresciano -. Siamo un gruppo apartitico, unito contro ogni forma di intolleranza, di violenza e di arroganza, sia nella vita politica, che sul web. I commenti razzisti, misogini, omofobi o aggressivi saranno bannati dagli amministratori. Vogliamo una politica più attenta alle minoranze, ai diritti civili e all'ambiente. Infine, siamo per la pace fra i popoli e fra le singole persone».

A condurre le fila, a Brescia, è Miriam Mostarda. «Da giovedì scorso (data della manifestazione a Bologna) cercavo Sardine Brescia su Facebook, ma il gruppo non appariva mai - spiega -. Era molto sconfortante. Al che ieri mattina, dopo l'ennesima ricerca, ho pensato: "Bene! Comincio io!". Primo membro: mio marito. Poi ho iniziato ad iscrivermi a tutti i gruppi a livello nazionale e ho cercato sardine bresciane mettendo il link del nostro gruppo. Daniela Ionita ha aderito immediatamente con un entusiasmo incredibile e un paio d’ore dopo ci siamo incontrate».

In poche ore Miriam Mostarda si è trovata sommersa dalle richieste di iscrizione. Per farvi fronte, ci si sono dovuti mettere in quattro. «Non ho esperienze politiche precedenti - prosegue l’amministratrice del gruppo -. Daniela Ionita non è tesserata in alcun partito, ma è attiva nel sociale in varie associazioni di volontariato da circa quattro anni».

Una delle prime esigenze sembra quella di contarsi: sono diversi i post che salutavano il superamento di varie quote di iscritti (mille, duemila e via dicendo). Poi ci si è cominciati a chiedere che fare, quando e dove scendere in piazza. E anche: per o contro cosa? In fondo, rispetto ad altri movimenti dal basso visti in passato (tipo il Popolo viola o i girotondi) le sardine si oppongono a chi sta all’opposizione, non a chi sta al governo. 

Per capire che fare, lunedì alle 20.30 il Caffè letterario di via Beccaria 10, a Brescia, ospiterà il primo incontro pubblico del gruppo. L’idea è fissare un presidio a breve, per uscire dalla bolla virtuale. Nel frattempo su Facebook prosegue il confronto, animato dagli utenti e dalla stessa Miriam Mostarda. 

«Non ci sono schieramenti che mi rappresentino al momento in Italia. Fateci sapere cosa ne pensate», si legge in un suo post. Le risposte? Una, sue, decine, oltre un centinaio, in aumento costante. 

«Concordo con te tanto la politica è solo chiacchiere e in questo momento abbiamo più bisogno di fatti che di discorsi. È il momento del Popolo e non dei partiti», scrive Mamadou Thiam. «L'importante è fermare Salvini. Oggi lo si fa solo col voto», commenta Mauro Caliendo. Oppure Paolo: «E basta con questa anti-politica!!! Io penso che un gruppo spontaneo come questo serva o per creare un nuovo soggetto politico in grado di influenzare la politica in italia o a indirizzare verso queste istanze un Partito esistente. Anzi riflettendo direi solo la seconda visto che il risultato del M5S mostra chiaramente come una forza "nata dal basso" senza una preparazione politica formale, senza strutture consolidate, senza un organigramma si dimostri incompetente incapace ed inetto. Completamente diviso, al di là dell'apparente negazione ideologica tra una visone reazionaria ed una progressista. Io sono socialista ed ecologista». E ancora Fausta Gaffurini: «Io vorrei solo la pace in questo mondo malato,e la razza peggiore è sempre l'invidia». «Credo che tutti gli antifascisti nel  movimento possano riconoscersi e sentirsi a casa», aggiunge Luca Inselvini.

Si dibatte, per il momento senza fare sintesi. E si torna alla domanda di prima: una volta stabilito che si è in tanti, che si fa? Da lunedì le prime risposte, con una certezza: ci sarà una manifestazione in piazza, assicura Mostarda, anche a Brescia.

 

 

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