Le rubano la rampa: bimba disabile non può andare all'asilo

La rampa che permette a Sofia di salire in auto è stata rubata la notte scorsa dall'auto del papà
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Hanno rotto il vetro dell’auto e hanno rubato la rampa pieghevole di alluminio che permette ogni giorno a Sofia di salire in auto. La bimba, 5 anni, è affetta da Sma (Atrofia muscolare spinale) una malattia rara che la costringe su una sedia a rotelle, per questo entrambe le auto dei genitori sono attrezzate con una rampa per permetterle di salire e scendere in autonomia con la sua carrozzina elettrica

Nei giorni scorsi, però i «soliti ignoti» hanno preso di mira l’auto del papà, parcheggiata vicino a casa, e di notte hanno rubato la piattaforma per la salita. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito. L’amara scoperta è avvenuta alle 7 della mattina quando, come ogni giorno, la famiglia è uscita di casa. 

«Non hanno toccato nient’altro in auto - ci ha detto la mamma - non hanno aperto le borse, non hanno rovistato nel portaoggetti del cruscotto. Questa rampa è manuale - continua Giusy - particolarmente veloce da smontare e, una volta chiusa, è di dimensioni ridotte. Uno scivolo che può servire anche a chi trasporta mezzi di trasporto, come motorini o biciclette, o agevolare il lavoro in molti ambiti». 

La mamma, oltre alla denuncia, ha pubblicato un post su Facebook: «Una denuncia morale - sottolinea la mamma - per sensibilizzare e far capire fino a dove alcuni si possono spingere». Ora la famiglia deve fare i conti con l’assicurazione e la riparazione del vetro posteriore, ma soprattutto con il disagio: dovranno ordinare un’altra rampa, che sul mercato vale circa 500 euro, aspettare che arrivi e nel frattempo contare su una sola auto attrezzata e i turni di lavoro da gestire. 

«Siamo stati costretti a non mandarla all’asilo - spiega la mamma - perché non avevamo un mezzo adeguato per andare a prenderla». Sofia è una bimba intelligente e pragmatica, c’è rimasta male, ma ha capito le difficoltà di mamma e papà e, nel frattempo, ha già studiato una soluzione: «Se necessario - ha detto - lascerò a casa la carrozzina elettrica e andrò con l’altra, voi mi porterete in braccio».

 

 

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