Le Fs: «I pendolari hanno ragione, al lavoro per migliorare»
«I pendolari lombardi hanno ragione a lamentarsi. Bisogna rimboccarsi le maniche e fare in modo che entro il 2019 arrivino nuovi treni anche qui. Senza dubbio Trenord deve lavorare meglio». Parole di Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore delle Fs. «Non si tratta soltanto di far arrivare nuovi convogli, si sta lavorando anche alla macchina industriale che riguarda gli orari, i mezzi, le manutenzioni, il personale». È la dichiarazione di Orazio Iacono, amministratore delegato e direttore di Trenitalia.
Martedì mattina, Sala reale della stazione di Milano: il gruppo Fs presenta il nuovo orario invernale, che andrà in vigore dal 9 dicembre. Vale a dire le Frecce e i treni regionali, esclusa la Lombardia, perché il servizio è svolto da Trenord, società con partecipazione paritaria di Trenitalia (Fs) e Ferrovie Nord Milano (Fnm).
Sul maxischermo scorrono i numeri e le novità proposte dalle Fs, gli investimenti sulla digitalizzazione, la carta d’Italia con segnate le aree in cui, da maggio 2019, grazie ai contratti di servizio stipulati con le Regioni, sui binari ci saranno nuovi treni: Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Sicilia, Sardegna, Abruzzo.
Dal prossimo 9 dicembre più collegamenti sono previsti in Liguria, Lazio, Campania, Emilia, Puglia, Sicilia. Spicca l’assenza della Lombardia, l’area che, da sola, vale 757mila viaggiatori pendolari, due e volte e mezza (per dire) il Lazio. Trenord, Regione, Trenitalia sono impegnati in un confronto per cercare, quanto meno, di sollevare l’emergenza pendolari in Lombardia. Ci vorranno un paio di anni, è stato anticipato nei giorni scorsi.
I vertici massimi del gruppo Fs, comunque, promettono: «Lavoreremo a testa bassa per superare le situazioni più gravi», dice Iacono. «Abbiamo già messo a disposizione di Trenord 6 treni, altri arriveranno nei prossimi mesi». Si tratta, meglio specificare, di convogli vecchi, un’aspirina per un grande malato come il servizio ferroviario regionale lombardo. «Il Consiglio di amministrazione di Trenord - prosegue Iacono - sta lavorando sulla macchina industriale, perché c’è molto da fare anche sul piano degli orari e del personale».
I risultati degli sforzi, sottolinea l’ad di Fs, Battisti, «non si vedranno in tempi brevissimi». Tuttavia, ribadisce, «quella del trasporto regionale in Italia è la grande sfida del futuro. Il nostro prossimo piano industriale sarà centrato sulle necessità dei pendolari». Vedremo come questa filosofia coinvolgerà Trenord. Battisti riconosce che le Fs, in passato, non hanno investito «come bisognava», tuttavia specifica: «La governance finanziaria della società è al 50%, ma il comando è unico, in mano a Fnm, così come il piano industriale».
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