Lavori a Campione nel mirino della Finanza
Nuovo blitz della Guardia di finanza di Brescia nella sede della Comunità Montana Alto Garda di Gargnano. Lunedì pomeriggio i militari delle Fiamme gialle hanno bussato agli uffici del settore Lavori pubblici dell’Ente sovraccomunale, per acquisire documenti riguardanti Campione, la frazione a lago di Tremosine. La conferma arriva dal dirigente del servizio, l’architetto Giovanni Ciato, che dice di aver «trascorso parte della giornata a preparare la documentazione richiesta dalle forze dell’ordine, che negli ultimi due anni - aggiunge - saranno venuti, credo, cinque volte».
Nel mirino dei Finanzieri ci sarebbero le opere di messa in sicurezza del monte Falesia, il costone di roccia alto seicento metri che sovrasta Campione e sotto il quale, da otto anni, sono in corso i lavori di realizzazione del primo paese-resort italiano, un villaggio turistico progettato dall’architetto triestino Boris Podrecca per conto della Coopsette, immobiliare romagnola che ha acquistato l’intero ex sito industriale cotoniero per farne un centro vacanze di alto livello.
A preoccupare di più, però, pare sia l’Università della Vela, struttura assente nel progetto originario, quindi presentata nel settembre del 2011 in un convegno a Campione e realizzata a tempo record proprio ai piedi del monte Falesia.
L’intera area di Campione è classificata come zona Pai (Piano di assestamento idrogeologico) soggetta alla legge 267 del 1998, che impone, laddove c’è pericolo di caduta massi, di poter svolgere determinate attività e realizzare alcune strutture solo dopo aver messo in sicurezza la zona. E qui sta il problema. «Nel progetto di riqualificazione della frazione - spiega l’architetto Ciato - una parte delle opere di protezione sono a carico della Regione e una parte a carico dei privati, la ex Coopsette, oggi Campione del Garda Spa».
La Comunità montana, con 1,3 milioni di euro di fondi regionali si sta occupando di proteggere l’asse stradale dell’abitato di Campione, oltre ad alcuni lavori minori. «Anche se con qualche ritardo - aggiunge Ciato - al momento noi stiamo operando il prolungamento delle due gallerie, nord e sud, al fine di tutelare l’uscita e l’entrata delle autovetture. L’installazione alla montagna delle reti di protezione era compito dei privati, che però lo hanno realizzato solo in parte».
Di diverso avviso il sindaco di Tremosine, Diego Ardigò, secondo cui «Coopsette ha fatto tutti i lavori che doveva. In Comunità montana - sbotta il sindaco - dovrebbero pensare a finire il loro lavoro, anziché accusare gli altri. Qualcuno pensa - conclude Ardigò - che abbiano potuto costruire l’Univela e il parcheggio lì sotto senza prima mettere in sicurezza la montagna?». Domanda alla quale, probabilmente, la magistratura sta cercando di dare una risposta, partendo proprio dai documenti acquisiti in Comunità montana.
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