Laureati assunti dal gatto e la volpe

Mi riesce difficile vedere come una buona proposta di lavoro quella che proviene da imprenditori scaltri come il gatto e la volpe
Imprenditori come il gatto e la volpe di Pinocchio - Foto da Pinterest
Imprenditori come il gatto e la volpe di Pinocchio - Foto da Pinterest
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Chi ha provato la gioia di ricevere una dedica sull’ultima pagina di una tesi di laurea comprende l’orgoglio e la frustrazione di un giovane che vede il suo impegno concludersi con una pacca sulla spalla e tanti complimenti. Molti dei nostri figli hanno faticato per conseguire il famoso «pezzo di carta», passando il loro tempo in aule studio o ripetendo all’infinito, camminando avanti e indietro fino a consumare il tappeto del soggiorno di casa. Hanno coinvolto tutta la famiglia nel sostegno emotivo, chiedendo periodiche giaculatorie a mamme e nonni per Santi e Madonne, in concomitanza con le sessioni d’esame.

Dopo aver appeso al chiodo la corona d'alloro hanno consegnato decine di curriculum, trasformando parenti e amici in ponti e speranze, più efficaci delle Agenzie interinali. Anche a Brescia giovani pieni di aspettative sono convocati in uffici spogli per essere sottoposti a colloqui lavorativi, durante i quali vengono profilati attraverso la raccolta di dati sensibili e il voto di laurea. Pare che un 110 e lode rappresenti un titolo di merito riferito a un’attività che verrà pagata 320 euro al mese, più provvigioni s’intende!

Ai neo dottori assunti con contratti che ricordano nei termini la durata del salame imbustato, viene richiesta un’ulteriore formazione. Infatti per indossare una pettorina sponsorizzata non basta essere forniti di bella presenza e savoir-faire, poiché per raccogliere fondi o convincere la gente a cambiare l’Operatore telefonico bisogna saper gestire il contatto con il pubblico. Gente frettolosa che transita davanti all’Ospedale o passeggia lungo i corridoi dei centri commerciali, la quale il più delle volte distoglie lo sguardo e tira dritto. Giovani donne e uomini sollecitano sorridendo le donazioni in favore di bambini lontani, pensando che anche loro necessitano di uno stipendio che consenta una vita dignitosa.

Per molti la soluzione che si prospetta è quella di piantare i pochi soldi racimolati nel «campo dei miracoli» o andare all’estero. Per continuare a credere che vengano indette raccolte solidali autentiche destinate a bambini affamati prendo a prestito le parole della regina Vittoria: «Io sarò buona». Mi riesce difficile vedere come una buona proposta di lavoro quella che proviene da imprenditori scaltri come il gatto e la volpe i quali, sfruttando il bisogno di tanti Pinocchio, deprezzano le loro competenze che valgono - quelle sì - monete d’oro sonanti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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