Lasciata in strada, agenti la fanno giocare per riportarla a casa

Gli agenti hanno trasformato in una “caccia al tesoro a bordo di una macchina della Polizia” il ritorno a casa di una bimba di 7 anni
BIMBA SALVATA IN STRADA
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Si è rivelata provvidenziale la segnalazione di un passante attento che, sabato alle 18 circa, ha chiamato la Sala Radio della Questura per denunciare la presenza in strada di una bambina di sette anni, sola spaventata ed in lacrime.

Gli agenti di una Volante si sono così portati immediatamente in via Gheda, nei pressi dell’intersezione della strada con via Lamarmora, dove il richiedente li aspettava in compagnia della bimba di colore, nata a Brescia da genitori ivoriani.

Dopo essere stata tranquillizzata la bimba riferiva ai poliziotti di essersi ritrovata sola in strada senza accorgersene mentre, poco prima, si trovava in compagnia del suo papà.

La bimba raccontava inoltre ai poliziotti che i suoi genitori non vivono più insieme da alcuni anni e che quel pomeriggio lei sarebbe dovuta stare con suo padre che l’avrebbe poi affidata alla mamma con la quale aveva un appuntamento in strada, ma in un luogo diverso da quello dove ora lei si trovava.

Tranquillizzata dagli agenti, la bimba  riusciva ad indicare la via dove abita il padre e con loro tornava a cercarlo ma con esito negativo.

Appreso l’indirizzo di San Polo dove la bimba vive con la mamma, gli agenti l’accompagnavano lì nella speranza di trovarla. La rintracciavano al telefono grazie alla collaborazione dei vicini e la signora dopo mezz’ora rientrava in casa. La mamma, consapevole dei problemi di alcolismo avuti in passato dal marito e non avendo più notizie della figlia, alla vista della bambina sana e salva, è scoppiata in lacrime.

La signora ha ringraziato a lungo gli agenti che avevano saputo trasformare in una sorta di “caccia al tesoro a bordo di una macchina della Polizia” una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

L’uomo, cittadino ivoriano del 1974, è stato indagato d’ufficio per abbandono di minore.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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