L'appello di Casasco: «Un patto bresciano per le infrastrutture»
Una «cordata del sistema Brescia» per rafforzare la rete delle infrastrutture e traghettare un carnet di investimenti privati sulla nostra provincia. L’appello - rivolto a tutti gli stakeholder di casa nostra - arriva dall’on. Maurizio Casasco (Forza Italia), che ha già individuato un punto di partenza concreto per mettere a terra l’iniziativa: l’ampliamento dell’autostrada Brescia-Padova, un progetto che al momento «vale» 4 miliardi di euro (investimento in toto in capo ai privati e non allo Stato, in questo momento con un portafoglio vuoto) e che, a cascata e con un’azione congiunta, potrebbe ampliarsi e risolvere snodi viabilistici chiave per il nostro territorio.
«Le infrastrutture - ricorda il parlamentare, tra i più vicini al presidente nazionale degli azzurri e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani - sono il primo elemento chiave per l’economia di una città. Per questo serve il coinvolgimento di tutti su questa partita: i deputati, le associazioni di categoria, la Camera di commercio, la Provincia e il Comune capoluogo». Tradotto: una «coalizione per Brescia».
Investimenti
Per capire la strategicità di cui parla Casasco bisogna riavvolgere il nastro e partire dal progetto base: la realizzazione della quarta corsia sui 146 km della Brescia-Padova, una delle autostrade che non solo oggi è tra le più congestionate d’Italia, ma che in prospettiva è destinata a vedere crescere il flusso del traffico del 6,5%, superando quota 95mila veicoli al giorno. Si tratta di un percorso che si snoda su un’area di circa 5 milioni di abitanti e percorsa per il 30% da mezzi pesanti. Per questo l’A4 Holding (Gruppo Abertis) ha presentato il primo progetto di fattibilità al Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), dove il dialogo è avviato, prospettando la realizzazione delle opere in un arco temporale che va dai sette ai dieci anni.
Ma quale sarebbe l’opportunità da cogliere per Brescia esattamente? La cosiddetta «evoluzione sostenibile» dell’autostrada A4 prevede la realizzazione della quarta corsia nel tratto compreso fra il casello di Brescia Est e il Passante di Mestre. «L’obiettivo è arrivare al collegamento con la Bre.Be.Mi. - sottolinea Casasco -. Attraverso questo progetto, Brescia non deve accontentarsi e puntare solamente alla quarta corsia, ma rilegare tutti gli svincoli decisivi: quello verso il Garda, quello verso la Corda Molle e l’aeroporto di Montichiari e il tratto tra Sarezzo e Ospitaletto».
Garda e Valtrompia
Un primo approccio con la società c’è già stato e secondo Casasco ci sarebbero tutte le condizioni per un esito favorevole: «Mi sono già confrontato con il presidente e con il direttore generale - conferma il parlamentare - e sarebbero disponibili ad investire su Brescia: ritengo che sia un’opportunità straordinaria da cogliere anche per favorire le nostre attività economiche, oltre che il settore agroalimentare. In questo modo non ci si ferma solo alla quarta corsia, ma si risolve tutta la questione degli snodi, penso all’aeroporto di Montichiari, ma anche alla tratta Concesio-Ospitaletto e, quindi, alla Valtrompia».
Nessuno nega che sullo sfondo ci sia la grande partita che gravita attorno alla scadenza della concessione nel 2026: non a caso A4 Holding si dice già pronta a partecipare alla gara europea. Una partita che rischia di diventare molto politica dato che il ministero delle Infrastrutture potrebbe invece decidere di affidare la tratta con concessione in-house a una società a totale capitale pubblico come è diventata Cav, perno attorno al quale Zaia vorrebbe costruire una Holding autostradale del Nordest.
Valsabbia e Valcamonica
Ma sul tavolo della ragnatela infrastrutturale bresciana ci sono anche altre due partite centrali in dirittura di arrivo dopo anni di agonia burocratica. La prima riguarda la Valsabbia: sotto la lente di ingrandimento c’è il tratto che va da Vestone e traguarda a Idro. La realizzazione dell’opera era stata appaltata sette anni fa, nel 2016, ma da allora è rimasta incagliata nella trattativa contrattuale: in sostanza, il tira e molla degli ultimi anni era tutto incentrato sul rialzo dei prezzi. Ora, però, arriva una buona notizia: «Grazie al grande lavoro di squadra svolto insieme al presidente della Provincia Emanuele Moraschini e al consigliere delegato Paolo Fontana nell’arco delle prossime settimane si firmerà finalmente il contratto e i cantieri potranno partire».
Il secondo fronte riguarda infine la variante di Edolo: «In questo caso si è lavorato a stretto contatto con il sindaco Luca Masneri e con il commissario Eutimio Mucilli. Siamo riusciti a chiudere la concessione e ad appaltare la variante» conclude Casasco. Il prossimo passo è dunque la sottoscrizione della convenzione con il consorzio Eteria scarl, composto da tre soci: Itinera Spa appartenente ad Astm, holding controllata dal Gruppo Gavio; Vianini Lavori Spa, società del Gruppo Caltagirone, e Icop Spa società benefit, azienda di Udine controllata dalla famiglia Petrucco.
Il consorzio, per un costo di 142 milioni di euro, avrà 1.119 giorni (poco più di 3 anni) a disposizione per ultimare le opere. Quali? Il disegno prevede la realizzazione di una galleria lunga un chilometro e 800 metri e di un ponte di 60 metri sul fiume Oglio. L’opera è attesa da decenni, anche perché proprio attraverso questo intervento l’Anas punta a risolvere i problemi del traffico a Edolo e in Alta Valcamonica. Dopo la progettazione esecutiva, l’apertura del cantiere è prevista nei primi sei mesi del 2024.
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