L'andamento delle vaccinazioni nel Bresciano
Dati in costante crescita quelli legati alle immunizzazioni nel Bresciano. A ricevere la prima dose di vaccino è il 53,17% della popolazione target (1.078.312) pari a 573.391 prime dosi inoculate. Sono invece 264.030 le seconde dosi somministrate fino a ieri.
Da lunedì 28 giugno la seconda dose della vaccinazione anti-Covid sarà proposta dal portale per la prenotazione dal 21esimo giorno per il farmaco della Pfizer Biontech e dal 28esimo giorno per il vaccino Moderna.E si potrà scegliere nell’ambito del limite massimo dei 42 giorni come data massima di prenotazione della seconda dose vaccinale, come da Scheda tecnica dell’Azienda farmaceutica che ha prodotto i vaccini. A comunicarlo, in una nota, è la direzione generale Welfare della Lombardia. Direzione che ribadisce che le modalità di prenotazione rimangono sempre le stesse. Ovvero: portale Poste italiane all’indirizzo prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it; il portalettere; gli sportelli Atm (bancomat) delle Poste e il numero verde 800.894545.
È possibile riaccorciare i tempi tra la prima e la seconda dose perché sono previste significative consegne di vaccini nelle prossime settimane. La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti: «Penso che saremo la prima regione a raggiungere l’immunità di comunità, ormai facciamo regolarmente più di 100mila vaccini al giorno». Quando il 70% della popolazione sarà vaccinata (prima e seconda dose o dose unica nel caso del farmaco Janssen) si potrà parlare di una raggiunta immunità di comunità, Ricordando che nella fascia 12-29 anni l’adesione ha raggiunto finora il il 52% sul totale della popolazione di riferimento.
Il commissario straordinario all'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ospite di Radio 24 ha ricordato che «la comunità scientifica non ha ancora certezza sul comportamento degli anticorpi. Noi ci stiamo organizzando come se questo vaccino durasse un anno. Abbiamo già opzionato vaccini per un'eventuale terza dose e per avere una grande riserva. Gradualmente bisogna andare verso l'ordinarietà: vedo un passaggio dagli hub più grandi agli ospedali, ai medici di medicina generale, alle farmacie e ai punti vaccinali aziendali».
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