«L'ammazzo e poi mi suicido»: storia di un dramma annunciato

Paolo Piraccini aveva annunciato domenica nel suo bar di voler uccidere la moglie per poi togliersi la vita
UN GESTO ANNUNCIATO
AA

La uccido e poi mi tolgo la vita. Paolo Piraccini - il 55enne che ha accoltellato a morte la moglie, Marinella Pellegrini, per poi schiantarsi contro un Tir in auto dopo aver imboccato l’A4 contromano - aveva annunciato il suo gesto agli avventori del suo locale di Palazzolo. Ma nessuno pensava dicesse sul serio.

Una tragedia annunciata. Un dramma che nelle parole dei testimoni fa riecheggiare un intento omicida preciso. E una volontà di farla finita. Che Paolo Piraccini fosse cambiato da quando la malattia – un tumore – lo aveva aggredito non lo nasconde chi lo conosceva bene a Palazzolo, dove aveva da 12 anni quella pizzeria ora divenuta bar tabacchi dopo alterne fortune. 

La sensazione che avevano maturato i frequentatori del Bar San Rocco, proprio di fronte alla chiesetta omonima, alla periferia sud di Palazzolo, era che la tensione nella coppia fosse lievitata assieme al pessimismo dell’uomo nei confronti della sua malattia.

Lui originario di Sarnico, dove tempo addietro aveva avuto un locale, non aveva problemi economici e aveva pagato regolarmente l’affitto anche due settimane fa. Semmai quando la moglie, originaria di Bagnolo Mella, dove lascia gli anziani genitori e un fratello, giungeva per dare una mano nel locale non era raro che l’uomo desse in escandescenze. Rimbrotti, qualche spintone. Nulla più, prima di quelle parole sinistramente profetiche che ora mettono i brividi.

QUELLA LITE PRIMA DEL DELITTO

Né alcunché sospettavano in via Cefalonia i vicini, increduli davanti all’accaduto. Resta una tragedia dalla dinamica assurda e dal bilancio pesantissimo.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato