L’amica di Manuela: «Ha ucciso una parte di me»

«Il giorno dopo la denuncia di scomparsa mi scrisse se avevo novità»
Le amiche. Manuela e Francesca - Foto  © www.giornaledibrescia.it
Le amiche. Manuela e Francesca - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ha cancellato per la rabbia e il dolore il numero di cellulare dell’uomo che ha interrotto brutalmente un’amicizia. «Ha ucciso una parte di me» racconta Francesca Coccoli, l’amica di Manuela Bailo. Oggi sarebbero dovute essere insieme in Grecia. «Partenza il 15 agosto, ritorno il 25».

Invece il viaggio non è mai iniziato. «Sapevo che era stato lui perché nella vita di Manuela non c’erano tante persone». Francesca non sapeva della relazione clandestina dell’amica. «Lui le ha fatto talmente tanta pressione per non farla parlare che lei, da innamorata, non ha detto niente a nessuno di quella storia». Fabrizio Pasini in queste tre settimane ha mentito a tutti, a se stesso, alla moglie, agli inquirenti, alla mamma di Manuela e anche a Francesca. «È un verme e spero possa pagare fino all’ultimo giorno della sua vita per quello che ha fatto» si sfoga piangendo l’amica della 35enne di Nave. «Mi ha raccontato un sacco di bugie».

Al telefono e via sms. «L’ho chiamato mercoledì primo agosto dopo aver scoperto della loro relazione. Mi ha detto che aveva visto Manuela per l’ultima volta venerdì sera della settimana prima». Mentiva. «Il giorno successivo alla denuncia, addirittura, prima di partire per il mare come se nulla fosse, mi ha pure mandato un messaggio. "Hai novità?" mi ha chiesto. Non è un uomo uno che si comporta così».

Ma le menzogne non sono finite. «Anche a Ferragosto dopo aver letto la sua intervista sul vostro giornale l’ho richiamato per sapere se davvero non sapesse nulla. "Ti ho già detto che non so niente" mi ha risposto. Ma - aggiunge Francesca - la cosa più inquietante è che prima di metter giù il telefono mi ha detto che sarebbe tornato dalle ferie domenica e che se volevo potevamo vederci per un caffé».

L’amica di Manuela è stata la prima a nutrire dubbi sugli sms inviati tra sabato e lunedì dal telefono della 35enne di Nave. «Io ero in montagna quando è scomparsa. Domenica tornando le ho scritto che ero vicino a Brescia. La risposta ricevuta è stata: "Ciao io sono al lago". Non era da lei perché conosco Manuela e so che mi avrebbe chiesto come era andata la vacanza in montagna. Qualcuno poi ipotizza fosse incinta: io sono certa di no».

E infine aggiunge. «Non credo alla sua versione dei fatti. Se fosse caduta dalle scale come racconta mi chiedo perché non abbia chiamato i soccorsi. È solo l’ennesima bugia di un verme».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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