L'ambasciata russa sull'esclusione di Matsuev dal Festival Pianistico: «Azione di censura»

Così la replica dopo la sospensione dei concerti del pianista russo previsti a Brescia e Bergamo sollecitata dall'Ucraina
Il pianista russo Denis Matsuev - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il pianista russo Denis Matsuev - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Censore delle sale da concerto e dei teatri italiani». È così che l'ambasciata russa a Roma ha indicato la missione diplomatica dell'Ucraina. Dichiarazioni che poi proseguono facendo riferimento all’ultimo caso legato al Festival pianistico. «Non senza sorpresa abbiamo appreso all'inizio di febbraio che l'ambasciatore dell'Ucraina in Italia ha chiesto ai sindaci di Bergamo e Brescia Giorgio Gori e Emilio Del Bono di vietare le esibizioni del pianista russo Denis Matsuev al 60mo Festival Pianistico Internazionale», si legge ancora in una nota diramata dall’ambasciata russa.

«I sindaci hanno ceduto alla richiesta dell'Ucraina e hanno ottenuto l'annullamento dei concerti del virtuoso russo di fama mondiale, affermando che il suo profilo sarebbe da considerarsi "non artistico, ma pienamente politico"». «L'ambasciata dell'Ucraina in Italia continuerà a fare da censore delle sale da concerto e dei teatri italiani» o l'Italia potrà «ancora difendere la sua sovranità in questo campo?» si legge ancora. La missione diplomatica ha affermato infine che «non possiamo fare a meno di ricordare come, nel marzo-maggio 2020, gli stessi sindaci di Brescia e Bergamo abbiano accettato con gratitudine l'assistenza della missione militare-umanitaria russa nella lotta alla diffusione del coronavirus. Allora, il "profilo politico" dell'aiuto disinteressato dello Stato russo al popolo italiano non era un ostacolo».

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