Ladro di supercar in fuga spara agli agenti ma si uccide

Pedinato per oltre cento chilometri, quando si è visto accerchiato non ha esitato ad estrarre l'arma
PEDINATO, SPARA E MUORE
AA

Un ladro d’auto di lusso. Dalla pistola facile e con il piede pesante. E’ quello sulle cui tracce erano gli agenti della Polizia Stradale e dei Carabinieri di Brescia da ore, attraverso mezza Lombardia. Quando è scattata la cattura, a Peschiera Borromeo, non appena l’uomo è sceso dall’Audi A8 rubata della quale era al volante, la sua reazione è stata quella di sparare. In una sequenza da film che si è conclusa nel modo più imprevedibile: con una caduta proprio mentre esplodeva un quinto colpo. Quello che doveva fare centro tra i suoi inseguitori e che invece gli si è conficcato sotto il mento, uccidendolo sul colpo.

  • La fuga è finita nel sangue
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    La fuga è finita nel sangue

Non ha ancora un nome ma dovrebbe trattarsi di un albanese dell’apparente età di 30 anni l’uomo al centro della rocambolesca nottata conclusa dalla morte di quello che per gli inquirenti dell’Arma e della Polstrada bresciane è un ladro di supercar. La ricostruzione si è fatta più chiara col passare delle ore. Dal Bresciano più auto civetta tallonavano l’uomo. Che ha macinato chilometri, senza sosta, fino a raggiungere poco prima delle 6 Mezzate, frazione di Peschiera Borromeo, tra l’Idroscalo e Linate.

Solo allora è sceso dalla vettura, sottratta il 18 agosto nel Cremonese. A quel punto agenti e militari gli sono balzati addosso. Vistosi braccato lo straniero ha estratto una Beretta 84 poi risultata rubata nel Milanese ed ha fatto fuoco. Quattro volte secondo le prime ricostruzioni. A pochi passi da un bar aperto gli uomini delle forze dell’ordine non aprono il fuoco, continuano a seguire il fuggitivo che tenta di impossessarsi di un furgone in transito, senza riuscirci. Poi l’epilogo: l’uomo fa per esplodere un quinto colpo contro gli investigatori che gli sono addosso, ma nella foga, inciampa. Parte il proiettile. Lo uccide sul colpo. Il resto è materia d’indagine. A completare la quale ora ci saranno anche un’autopsia e un esame balistico, già disposto dal sostituto procuratore milanese titolare del fascicolo.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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