L’addio a Sbalzer, «Cartier delle carni» e generoso benefattore
Una persona veramente speciale, un amico sempre allegro e ricco di ironia e simpatia. «Era una vera forza della natura», ricordano i tre figli ancora sbigottiti per la scomparsa in pochissimi giorni del padre Eugenio Sbalzer, conosciutissimo in città dove nel 1960 aprì le prime macellerie divenute in breve tempo ricercatissime per la qualità delle carni e per la professionalità con la quale esercitava il suo lavoro.
Eugenio Sbalzer aveva 87 anni e da poco più di un decennio si era ritirato a Salò con la moglie Anna Maria Biasia, senza peraltro lasciare del tutto l’attività in particolare quella che portava nel cuore: i bambini senza cibo e istruzione dell’Africa dove si recava due volte all’anno, con la consorte e le cognate, per seguire i lavori di costruzione di una scuola in Kenya e per portare viveri e sostentamento ai ragazzi di Malindi.
Le sue «creature» commerciali, tuttora in piena attività in via Chiusure e viale Caduti del lavoro gestite dai figli Giovanni e Cinzia, si sono negli anni trasformate in altrettante gastronomie che mantengono l’appellativo guadagnato in passato proprio dal padre Eugenio, definito il «Cartier delle carni prelibate». «Arguto, riflessivo eppur vivacissimo oltre che di grande spessore umano e culturale»: così lo descrivono gli amici più cari che sottolineano il suo modo autorevole di essere protagonista nella professione e come benefattore. «La sua scomparsa ci lascia attoniti: sino ad una manciata di giorni fa veniva regolarmente in città e aiutava chi aveva bisogno del suo inesauribile buon cuore», dice la figlia Marica, la «sua dottoressa» come la chiamava inorgoglito, titolare di una farmacia a Chiari. «È stato la nostra roccia – continua Marica – e un nonno straordinario per i suoi nipoti che accudiva con energia».
Le esequie saranno celebrate domani alle ore 15.30 nella parrocchia di S. Antonio in via Chiusure in città, prima della tumulazione nel cimitero di Salò.
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