La Via delle Sorelle prende forma: a fine mese al via i cantieri per le opere d'arte
Un cammino da percorrere a piedi e lentamente, lungo i sentieri sulle colline tra Brescia e Bergamo, ma anche un percorso creativo in evoluzione, che costellerà la Via delle Sorelle di opere d’arte contemporanea in dialogo con la natura, le comunità e il territorio.
Il progetto di Slow Ride Italy per Bergamo Brescia Capitale della Cultura, sostenuto dalle Amministrazioni comunali dei due capoluoghi e dalle rispettive Province, prende il via e cresce.
Mentre si completa la posa della segnaletica, a fine mese partiranno i cantieri per la realizzazione e l’installazione lungo il percorso delle prime opere d’arte, affidate ad artisti selezionati da Ilaria Bignotti, direttrice artistica del progetto, affiancata per la tappa bergamasca da Alessandra Pioselli. Artisti che fanno del dialogo con la natura e del rapporto con il territorio le basi della propria poetica: Massimo Uberti, Tiziano Ronchi, Claudia Losi, Laura Renna e Francesca Pasquali.
I criteri
Le opere risponderanno a precisi requisiti: saranno permanenti (la Via si arricchirà man mano di ulteriori creazioni, diventando un museo contemporaneo a cielo aperto), raggiungibili solo a piedi, e correlate per materiali o temi all’identità naturale, storica, sociale e culturale del territorio; dovranno essere portatrici dei valori di bellezza, solidarietà, sostenibilità, ecologia e condivisione che caratterizzano la Via delle Sorelle, e dovranno dialogare con il paesaggio garantendo l’n a chiunque le avvicini.
Le opere
L’operazione, in coerenza con la definizione del tracciato del Cammino, coinvolgerà le comunità e le maestranze del territorio, in una vera e propria creazione «partecipata», e valorizzerà i materiali locali. Un dialogo a tutto campo con il territorio, che farà degli artisti gli attivatori delle energie presenti, in un processo creativo in divenire e «in cammino», appunto. Così, Massimo Uberti (Brescia, 1966) «illuminerà» il vigneto della Pusterla con una grande installazione in green neon con la scritta «Expect More» (in collaborazione con Cherubini Spa di Bedizzole e l’azienda Monte Rossa proprietaria del vigneto), un invito a chiedere di più, a superare confini e barriere. Nel territorio bergamasco, lungo il sentiero che da Nembro arriva alla frazione di Lonno, Claudia Losi (Piacenza, 1971) disseminerà piccole sculture in pietra locale a forma di cote, la pietra utilizzata per affilare e falci. Sarà una «punteggiatura» discreta del tracciato, a cui sarà affidata la testimonianza delle riflessioni scaturite dal lavoro con la comunità di Nembro, tradotte in testi e immagini incise.
Lungo l’intera Via, Laura Renna (S. Pietro Vernotico, Brindisi, 1971) intreccerà e collocherà in punti strategici le sciarpe di lana utilizzate per la Catena umana ideata da Viva Vittoria che il 4 giugno collegherà i due capoluoghi di Brescia e Bergamo. Le opere, realizzate da singole persone e comunità nei mesi scorsi, diventeranno la materia prima dell’opera di Renna, perpetuando la memoria del lavoro collettivo. Tiziano Ronchi (Brescia, 1985) artista camminatore per eccellenza, lascerà nel bosco la sua opera N-Quiry, un albero bruciato su cui sono innestati uno specchio e funi d’acciaio, a simboleggiare la relazione con la realtà del territorio, e le tracce umane e spirituali che ognuno dissemina nella propria vita.
Francesca Pasquali (Bologna, 1980) collocherà nell’area dell’ex polveriera di Mompiano un’opera monumentale (con il sostegno di Morandi Steel) per reinterpretare l’architettura della struttura militare abbandonata. Qui l’operazione di Slow Ride Italy entrerà in connessione con ArteValle, il percorso di installazioni che si arricchirà nell’occasione di un’opera realizzata da Matthias Neumann grazie alla collaborazione tra Fondazione Bobo Archetti e Gnari dé Mompià con True Quality. Un’altra collaborazione sarà con Associazione Artisti Bresciani e il suo progetto «Maddalena. Il bosco dell’arte» che in primavera collocherà lungo il percorso tra San Gottardo e il Castagneto dei Ragazzi le prime quattro opere di una serie, affidate a Giovanni Bailoni, Rodolfo Liprandi, Corrado Rosa e Lino Sanzeni, in collaborazione con Ledro Land Art, Fondazione Asm e partner privati.
«Il progetto di Slow Ride Italy è una grande occasione per fare rete sul territorio - commenta la curatrice Ilaria Bignotti -. Sono felice di aver incontrato e collaborato con tante persone: questo lavoro dimostra che l’arte può unire realtà diverse, creare concretamente percorsi e legami».
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