La truffatrice dell'abbraccio via con l'orologio dell'anziana, dono del marito
«Signora, come sta? Non si ricorda? Ci siamo viste in farmacia… Che piacere ritrovarla». Inizia così il copione del raggiro andato in scena al Villaggio Prealpino che ha per autrice una rassicurante figura femminile («una donna gentile»), e per vittima un’anziana di 83 anni. Che per la cortesia di restituire un saluto, nonostante i dubbi, è stata privata di un orologio d’oro - donatole 50 anni fa dal marito scomparso di recente - e della serenità che viene dal riporre fiducia in sé e nel prossimo.
La rapina è consumata in pochi secondi, nei pressi del parco di via Nona. Basta qualche battuta verosimile («Si ricorda? Ci incontravamo quando facevo i tamponi...», l’accento lievemente dell’Est) pronunciata da una donna vestita per non dare nell’occhio: maglietta bianca e leggings, i capelli raccolti in una coda di cavallo. E basta il pretesto di un’auto che sfiora il marciapiede per far scattare un abbraccio. Come per proteggere. Invece serve a sfilare l’orologio dal polso.
La vittima si accorge subito. Ha pure la prontezza di inseguire la donna e allertare il 112. Ma la truffatrice senza cuore si dilegua in fretta. Non ha certo il fardello della coscienza a gravarne il passo.
Resta solo l’amarezza, il peso psicologico, la perdita di un oggetto che valeva soprattutto per il cuore. L’orologio sottratto è quello nella foto: chi lo vedesse lo segnali ai Carabinieri (la denuncia è stata sporta alla stazione di San Faustino, la competenza per territorio è di quella di Sant'Eustacchio, in via Monte Grappa). Forse una storia triste potrebbe avere un finale meno amaro.
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