«La Tav Brescia-Padova è da rivedere, costa troppo»

Lo dice l'Osservatorio nazionale sui trasporti al ministro Toninelli, sottolineando anche i problemi legati all'arresto del presidente di Cepav 2
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L'Osservatorio nazionale sui trasporti (Onlit) ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per chiedere un «riesame urgente sotto il profilo economico, finanziario e progettuale» della Tav fra Brescia e Padova. 

Secondo l'Osservatorio «va ritenuto nullo il contratto operativo stipulato nel giugno scorso tra il concessionario Rfi (gruppo Fs) e Cepav 2, il general contractor (Saipem 59%, Pizzarotti 24%, Condotte 12% e Maltauro 5%), cui era stata affidata l'opera nel 1991 senza gara, a seguito del recente arresto del suo presidente Duccio Astaldi», sospettato di corruzione. 

L'Onlit cita poi il «recente aumento di 209 milioni, che ha portato i costi del primo lotto di 48 chilometri dell'opera a 1,64 mld, pari a 39,1 milioni a Km» per un'attività che per Trenitalia «è in flessione, con il Mol delle Frecce Rosse in calo del 22,4% dai 783,9 milioni del 2015 ai 607,6 milioni del 2017». 

L'Osservatorio cita inoltre l'analisi di Marco Ponti, già ordinario di Economia dei Trasporti del Politecnico di Milano, secondo il quale «la Tav Brescia-Padova sarebbe conveniente per la collettività solo se costasse 4 miliardi in meno, circa la metà degli 8 previsti».

 

 

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