La tassa sulle bibite che va di traverso a molti

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha annunciato una tassa sulle bibite analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti.
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La guerra delle bibite è aperta. Infuria il dibattito dopo che il ministro della Salute Renato Balduzzi ha inserito nel «decretone», che presenterà venerdì prossimo al Consiglio dei ministri, anche una tassa sulle bibite analcoliche e superalcolici con zuccheri aggiunti e con edulcoranti. Per tre anni (con un incasso previsto di 600 milioni) potrebbe essere introdotto un contributo straordinario a carico dei produttori.

Dalla Coca Cola, alla Fanta, dalla Sprite alla 7Up passando dall’Estathé - per citare alcuni marchi famosi -  si prevedono aumenti che stanno suscitando non poche polemiche, sia fra i politici che fra i nutrizionisti, passando dalle associzioni dei produttori a quelle dei consumatori.

«Se scoraggiare i consumi  - ha sottolineato il ministro Balduzzi - significa promuovere uno stile di vita più razionale e sobrio non è un risultato malvagio. D’altro canto la preoccupazione economica non ha fondamento: si tratterebbe al massimo di un aumento di tre centesimi a bottiglietta, il valore importante è far riflettere su necessità di abitudini alimentari migliori specialmente per i più giovani».

Le reazioni, però, non si sono fatte attendere. Tanto che si è scatenato un vero e proprio pandemonio. «L’obesità non c’entra niente: il Governo vuole solo fare cassa» ha asserito il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua: «L’ultima "gassata" del Governo Monti un effetto l’ha già prodotto: ha deluso gli industriali che confezionano cibi e bevande e che rappresentano il secondo comparto produttivo del Paese con oltre 6.500 imprese, 130 miliardi di fatturato di cui 30 all’export, e 450mi1a dipendenti. Un comparto che ora teme un’offensiva fiscale, compreso un non più impossibile rincaro dell’Iva, capace di metterlo in ginocchio. Perchè si parte con le bibite zuccherate, gassate e con i superalcolici e non si sa dove si va a finire».

Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si è detto contrario: «Sull’educazione alimentare sono  necessarie iniziative serie nelle scuole. O l’aumento della percentuale di succo di frutta nelle bibite e norme di vantaggio fiscale per agevolare il consumo di frutta. Le tasse in più sulla gazzosa sono una sciocchezza. E allora perchè non sulla mortadella, le salsicce o i supplì fritti? Discutiamo in modo serio di cose serie senza usare pretesti per imporre altre tasse alle famiglie».

Assobibe e Mineracqua, le associazioni di Confindustria che rappresentano il settore delle bevande analcoliche, si sono a loro unite nell’esprimere «incredulità e forte preoccupazione» rispetto alla proposta formulata dal ministro della Salute Balduzzi di introdurre un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche.
Tali misure, che graverebbero su prodotti già penalizzati da un’aliquota Iva tra le più alte in Europa (21% rispetto a una media del 16,5%), «determinerebbero gravi ricadute per le imprese del settore, per i cittadini, e per l’intero sistema Paese».

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