La storia di Davide, l'Inps interviene e "rimedia"

Interviene la sede provinciale di Brescia dell'Inps. E rimedia al disguido patito dalla famiglia di Davide.
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Non ha perso tempo la sede provinciale di Brescia dell'Inps. E ha rimediato di gran corsa al grave disguido patito dalla famiglia di Davide, il 17enne di Azzano Mella rimasto vittima nel giugno 2010 di un tragico incidente che lo ha reso paraplegico, dopo che la pratica per l'ottenimento dell'assegno di accompagnamento, era finita tra le circa 4.000 «inghiottite» da un procedimento di informatizzazione eseguito a Roma che le ha rese in sostanza irreperibili (di cui il nostro quotidiano si era già occupato tempo fa).

Giovedì mattina, infatti, la mamma di Davide, autrice di una toccante lettera che, pubblicata dal Giornale di Brescia è stata tra i contenuti più letti sul sito del nostro quotidiano nei giorni scorsi, portando alla ribalta la situazione, è stata convocata nella sede provinciale dell'Istituto nazionale di previdenza sociale.

Una convocazione che ha fatto seguito di meno di 24 ore il primo contatto tra l'ente e i famigliari del giovane dopo la pubblicazione della lettera. Giusto il tempo di recuperare la pratica - attraverso il nominativo, allo stato l'unico parametro che consente una ricerca diretta, secondo quanto riferiscono all'Inps, nel sistema informatico che dallo scorso anno gestisce tutte le pratiche - e la situazione è stata sbrogliata. L'Asl Brescia ha provveduto a inviare copia del verbale rilasciato a suo tempo e l'Inps, al fine di evitare ulteriori ritardi, ha provveduto a validare immediatamente l'atto. Alla mamma di Davide, corsa in città appena ricevuta la chiamata, è stata così consegnata copia della documentazione e un modulo che dovrà rendere con le ultime indicazioni agli stessi uffici dell'Inps.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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