«La sicurezza non è solo numeri, la percezione conta»
La sicurezza non si fa con le statistiche. E la percezione della popolazione è un termometro di cui comunque le istituzioni devono tenere conto. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a Brescia alla sede della Polgai, davanti ad una platea di studenti non ha avuto esitazioni nel sottolineare questo concetto.
«Dovete riappropriarvi della politica» dice ai ragazzi prima di lanciare un richiamo alle istituzioni, «che devono essere credibili». Oggi, secondo Gabrielli, c’è una distanza tra società e istituzioni «che si misura con la percezione generalizzata di insicurezza. Siamo un Paese nel quale gli indici di delittuosità sono buoni eppure registriamo valori di insicurezza non molto confortanti e vuol dire che le istituzioni devono entrare in sintonia con le esigenze della società».
L'intervento a Brescia è giunto in occasione della consegna del premio intitolato all'ex capo della Polizia Vincenzo Parisi, morto nel 1994, e nell’ambito di una lezione degli studenti che stanno affrontando il percorso di alternanza scuola-lavoro con la Questura di Brescia. Tema del giorno il cyberbullismo.
«Non dobbiamo demonizzare il web che è uno spazio di libertà, ma dobbiamo essere attrezzati ad utilizzarlo correttamente e i giovani possono avere un ruolo determinante in questo».
Ma a parlare con i ragazzi è stato anche Arturo Puoti, 18enne napoletano, colpito un anno fa con 14 coltellate da una baby gang in strada. «Cercavano una persona sulla quale sfogarsi. Sapevano molto bene che cosa stavano commettendo».
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