La salamina, fra rito e puzza di bruciato
Una lezione che ci parla delle umane genti

Pane e salamina (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Cuocere una salamina è un gesto che ha una propria sacralità, e i bresciani lo hanno sempre saputo. Una sacralità che risuona nel profondo del nome stesso con il quale il nostro dialetto - con familiarità e rispetto insieme - indica l’insaccato che, cotto sulle braci, è destinato ad accompagnarsi a pane o polenta: el strinù. Innanzitutto il verbo strinà può essere tradotto con l’italiano «bruciare» o «bruciacchiare». Da qui viene anche l’espressione sènter udùr de strì utilizzata quando si ha la
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.