La politica «sorda» finisce su un binario morto

Il dialogo tra istituzioni e pendolari si è interrotto: così,però, le istituzioni non raccolgono le istanze dei cittadini
Trenord - © www.giornaledibrescia.it
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Quando la politica non dialoga con i cittadini finisce su un binario morto. Questo principio è ancora più vero se si parla dei treni e delle esigenze dei pendolari, i cui rappresentanti non troveranno più interlocutori in Regione ad ascoltarli. Non solo da due anni e mezzo l’assessore Claudia Maria Terzi non convoca i cosiddetti Tavoli di quadrante, ma di recente ha anche annunciato che tali confronti sono stati sostanzialmente soppressi. Per sua decisione unilaterale.

D’altronde, ci si domanderà, che necessità c’è di dialogare con i comitati se i treni gestiti da Trenord sono sempre in perfetto orario, le carrozze eccellono per pulizia e climatizzazione, i posti a sedere non mancano mai e la sicurezza è un fiore all’occhiello? Anche solo a scriverlo viene quasi da sorridere. Questo avverrà forse nel migliore dei mondi possibili, mentre nel nostro accadono cose... dell’altro mondo.

Tutti i santi giorni. E puntualmente i comitati, come il bresciano Sbiancalafreccia, portano le istanze di chi viaggia di fronte ai rappresentanti delle istituzioni. Pardon, le portavano. Ora non potranno più farlo. Salvo naturalmente un ripensamento dell’assessore. C’è ancora un ultimo treno che passa per la politica «sorda»: meglio non perderlo.

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