La polemica in Loggia per i 200 orologi di Brescia Infrastrutture

L'azienda controllata dal Comune li ha acquistati per diecimila euro. Forza Italia attacca, ma per il presidente Lavini è tutto regolare
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  • Consiglio comunale Palazzo Loggia (FOTO d'archivio) © www.giornaledibrescia.it
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Diecimila euro di spesa per acquistare 200 orologi nella gioielleria Fasoli da parte di Brescia Infrastrutture per omaggiare ospiti e visitatori «a pochi mesi dalle elezioni comunali». 

Si è aperto con una polemica sollevata dai consiglieri di Forza Italia il consiglio comunale questa mattina a palazzo Loggia. La capogruppo azzurra Paola Vilardi ha rivolto al sindaco e all’assessore al bilancio Fabio Capra, un’interrogazione sul caso chiedendo se fossero a conoscenza della spesa effettuata dalla società partecipata dal Comune e se sapessero l’identità dei beneficiari di questi orologi. 

Nella risposta Capra ha assicurato sulla legittimità della spesa senza però dare ulteriori spiegazioni. Vilardi si è quindi riservata di approfondire il caso «per altre vie».

Un chiarimento sul tema arriva dal presidente di Brescia Infrastrutture, Fabio Lavini. «Si tratta di una spesa che non ha nulla a che vedere con le elezioni, l’ordine è partito molto prima. Dovevano essere regali di Natale, ma un ritardo dell'importatore, dovuto a problemi di dogana, ha fatto slittare la consegna». Dai documenti della società risulta che la richiesta al fornitore sia stata fatta il 18 maggio 2017, con il via libera all'acquisto da parte dell'azienda arrivata il 22 giugno successivo. L'allungarsi dei tempi, causato anche dalla necessità di personalizzare gli orologi con serigrafie, ha fatto sì che i primi esemplari arrivassero verso la fine dello scorso gennaio.

 

Uno degli orologi di Brescia Infrastrutture
Uno degli orologi di Brescia Infrastrutture

 

Lavini respinge le accuse nemmeno troppo velate mosse da Forza Italia e spiega che gli orologi servono come «prodotti di promozione del brand». E i beneficiari chi sono? «Persone collegate istituzionalmente o personalmente all’azienda, è una questione diversa e riguarda la sfera privata di chi li ha ricevuti». Niente nomi, insomma, dato che «sono omaggi sottosoglia, l’azienda è legittimata a farli, possiamo considerarli come un cesto natalizio. Solo che in quel caso sarebbero prodotti destinati a essere consumati e quindi a sparire, mentre l’orologio, ottenuto peraltro a un prezzo molto contenuto, resta e può contribuire a promuovere il marchio.

Brescia Infrastrutture, lo ricordiamo, è la proprietaria della metropolitana cittadina ed è nata sostanzialmente come veicolo finanziario per i mutui connessi alla realizzazione dell'opera, ma si è sviluppata e da qualche anno a questa parte «fa progetti di ingegneria, come quello di via Milano per Oltre la strada, la copertura delle scale delle stazioni del Metrobus, il tunnel ferroviario - prosegue Lavini -. Abbiamo mosso diversi milioni di euro e li abbiamo ottenuti con un lavorio non indifferente e con un riconoscimento da parte del Ministero del valore di quest’azienda al di là delle polemiche».  

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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