La piscina riparte a settembre, ma si punta all’anticipo estivo

Nuovo schema di concessione approvato dal consiglio comunale. Astenuta la minoranza.
La piscina di Rezzato - © www.giornaledibrescia.it
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Non sarà l’ultimo capitolo, ma certamente è uno dei passaggi chiave. Mercoledì il consiglio comunale ha approvato lo schema di concessione che porterà ad una nuova gestione dell’impianto natatorio di via Milano, al centro di un intreccio burocratico che ha visto tumultuosi anni di aperture e chiusure.

Il via libera in sala consiliare è avvenuto senza i gruppi di minoranza che, come annunciato, hanno disertato la seduta: «Rezzato Virle Repubblicana»,«Noi per Rezzato» e «Rezzato bene Comune» non si sono presentati poiché, come evidenziato in un comunicato, la scelta è «avvenuta senza essere preceduta dalla riunione del capigruppo in palese contrasto con il regolamento del Consiglio comunale».

Fatto sta che con il voto di mercoledì, da settembre 2017 ad ottobre 2018, la piscina verrà affidata ad un gestore temporaneo, mentre negli stessi mesi si procederà ad un nuovo bando di una durata più estesa (non è ancora possibile sapere di quanti anni), in modo da garantire nel 2018 la continuità di gestione senza alcuna interruzione. Non solo. Malgrado le bocche cucite dell’amministrazione, si può supporre che a brevissimo i cittadini potranno usufruire del lido estivo prima e, subito dopo, anche delle vasche coperte. Dal Comune trapela infatti la possibilità di una apertura estiva provvisoria.

Una possibilità che, visti i lavori di manutenzione e pulizia esterna di questi giorni nelle vasche all’aperto, potrebbe concretizzarsi quanto prima, ed essere affidata temporaneamente ad una gestione che traghetti il centro sino a settembre. «L’approvazione dello schema di concessione e la prosecuzione dei lavori sulla struttura sono stati dei passaggi fondamentali - spiega il sindaco Davide Giacomini -. Ora non ci fermiamo: è necessario rispettare le procedure amministrative e le relative tempistiche non sempre brevi, ma continuiamo a lavorare a ritmi serrati per arrivare alla riapertura».

 

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