La mossa di Brescia per il progetto A4: una delegazione per contare a Roma

Politica e imprese unite sul sì alle infrastrutture. E prende forma il tavolo istituzionale sulle strategie
UN PATTO PER IL SISTEMA BRESCIA
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Lo snodo chiave ha una data: l’8 novembre. Sarà quello l’incontro istituzionale (che si consumerà in Broletto a porte chiuse insieme ai vertici della A4) dal quale il «patto-Brescia» per le infrastrutture entrerà nella fase clou e diventerà operativo a tutti gli effetti. I suoi primi passi, però, li ha mossi ieri nella Sala Libretti del nostro giornale, durante un confronto aperto (che si può vedere integralmente qui).

Dopo l’appello dell’on. Maurizio Casasco a fare sistema sul «sì» alla realizzazione della quarta corsia lungo la Brescia-Padova e alle opere ad essa connesse, i rappresentanti politici e i vertici delle associazioni di categoria si sono confrontati vis a vis. L’obiettivo: mettere in fila tutti gli ostacoli da risolvere, in primis quelli legati alle infrastrutture nostrane, ma anche quelli legati alla visione e alla direzione che si vuole dare alla nostra provincia. 

Sì, alcuni distinguo (e anche alcune raccomandazioni) sono stati posti sul tavolo, a carte scoperte, ma nessuno si è tirato indietro. Tutti concordano sul punto fondamentale: siccome Brescia non ha rappresentanti nella squadra di governo, sulle questioni strategiche il nostro territorio deve fare quadrato per farsi valere. E quello delle infrastrutture è senza dubbio un tema strategico: lo è per l’economia, lo è per la sostenibilità, lo è per la sicurezza (perché - come ha ricordato il Fai - la strada, per alcune categorie e per alcuni cittadini, rappresenta il luogo di lavoro).

Sistema

L'incontro in Sala Libretti - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro in Sala Libretti - © www.giornaledibrescia.it

Come si procede quindi ora? In due direzioni. La prima: si realizzerà un documento che rappresenterà la «traccia» da cui partire per dare mandato a una delegazione, politica e imprenditoriale, di aprire un canale di comunicazione diretto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti guidato da Matteo Salvini. Sarà Brescia, unita, a chiedere rassicurazioni e a fare pressing affinché quello avviato oggi non resti «uno dei tanti tavoli che cadono nel vuoto» e affinché «non si crei l’ennesimo imbuto» su opere necessarie. La seconda direzione: incardinare il lavoro in corso sul progetto che riguarda la Brescia-Padova - e le opere connesse - all’interno di un piano e di una progettazione complessiva e organica. Un passaggio, questo, che da più parti (sia politiche sia economiche) invocano come necessario «a livello istituzionale» e - quindi - politico.

Sì quindi a fare sistema e a parlare con una voce sola per Brescia, ma ampliando l’inquadratura del confronto a viso aperto per sviluppare una visione d’insieme, e non parziale, sulle problematiche e sulle possibili risoluzioni. Questo perché serve anche «un cronoprogramma delle priorità», non dimenticando che la sostenibilità non può essere solo economica, ma deve essere anche ambientale, oltre che professionale e sociale. Un esempio arriva dai rappresentanti dell’agricoltura: quando si espropria un terreno - ricordano - oltre a consumare suolo, si toglie uno spicchio di lavoro (e quindi introiti) a un agricoltore, che deve ricevere il giusto indennizzo.

Opportunità

Il ruolo di trait d’union istituzionale ce l’ha la Provincia, con il presidente Emanuele Moraschini (che governa una maggioranza bipartisan) disponibile ad avviare il percorso più strettamente istituzionale, che di fatto avrà il suo prologo l’8 novembre. Ma a riportare l’attenzione su un primo passo concreto che si può intraprendere da subito è il portavoce dell’appello originario: l’on Casasco. «È vero, ci deve essere un progetto generale, ma oggi - rimarca il parlamentare di Forza Italia - c’è un’opportunità sul tavolo, ovvero partire dal progetto della quarta corsia della A4 per portare sul territorio investimenti privati, legati alle infrastrutture correlate a quest’opera, come il casello di Brescia Est e il collegamento con la Corda Molle. Scegliamo di cogliere questa possibilità che si presenta ora: c’è un piano di fattibilità di 4 miliardi che va approvato entro luglio». Questo porterebbe, sulla carta, ad avere «nell’arco di cinque anni la quarta corsia nel tratto Brescia-Verona e nell’arco di due anni il raddoppio dello svincolo Brescia Est: Brescia, compatta, chiede a Roma di non perdere tempo». Il patto-Brescia inizia il suo cammino.

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