"La mia vita cambiata per sempre"

Parla il papà di Domenico Tortorici, il 20enne rimasto ucciso nella strage di San Polo di un anno fa
Vita cambiata per sempre
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"Era venuto a Brescia per lavorare, era un ragazzo buono, educato. Venendo da una terra in cui la criminalità organizzata è dappertutto pensavo fosse una manna il suo trasferimento qui. Mai e poi mai mi sarei immaginato che avrebbe trovato proprio qui la fine che si rischia abitando nelle nostre terre".

A dirlo, in lacrime, Benedetto Tortorici, il papà di Domenico, il 20enne originario di Reggio Calabria rimasto ucciso nella strage di San Polo di un anno fa.

"Che male può aver mai fatto? Non si possono accettare queste cose. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso, almeno quello".

Tortorici era mercoledì pomeriggio a Brescia per l'udienza preliminare di Mario Albanese, l'uomo che lo scorso 4 marzo esplose 15 colpi di pistola in via Raffaello a San Polo, uccidendo Francesca Aleruzzo, 45 anni, Vito Macadino di 56, Chiara Matalone 19 anni e, appunto, Domenico Tortorici.

Il giudice per le indagini preliminari  Enrico Ceravone  ha accolto la richiesta formulata dal difensore e il 34enne camionista di origini pugliesi verrà sottoposto a perizia psichiatrica. Per questa ragione l'udienza prelimiare è stata aggiornata al 18 febbraio, giorno in cui sarà assegnato l'incarico e fissato il nuovo calendario processuale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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