La metamorfosi del Baffo: «Dai panini alle mascherine»

Lo storico «paninaro» del Rigamonti si è dovuto adeguare alle limitazioni imposte dal Coronavirus
Archimede Regosa
Archimede Regosa
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Era abituato a scegliere con cura gli ingredienti: «le cipolle più dorate, le salamelle più saporite e i peperoni più croccanti» - era solito dire -, da assemblare nei panini che serviva ai tifosi del Brescia fuori dal Rigamonti, o agli studenti di Ingegneria in pausa pranzo, lungo via Branze, sotto la pioggia o con il sole. Adesso Archimede Regosa ha fatto di necessità virtù. Costretto ad abbandonare, almeno per il momento, il chiosco «I Panini del Baffo Archimede» (da tre decenni punto di riferimento per i tifosi della Gradinata), ha convertito l’attività collaterale che portava avanti da vent’anni, l’Archimede Tnt.

«A Castel Mella - racconta il "Baffo" - ha sede la mia impresa di confezionamento di tessuti. Organizzavo una filiera produttiva dalla quale uscivano grembiuli e borse. Adesso faccio mascherine. Con lo stesso spirito con cui ho sempre preparato i panini: all’insegna della qualità. E di un prezzo abbordabile». Archimede ha cominciato la riconversione produttiva da pochi giorni. I suoi dispositivi di protezione sono in varie tinte. Non mancano il blu del Brescia e il tricolore nazionale. Le mascherine di Archimede Regosa sono in Tnt, che non sta per tritolo, bensì per «tessuto non tessuto».

Nella locandina attraverso la quale sta promuovendo la propria neonata, riconvertita attività, realizzata da Walter Pescara della Laba, sono presentate come «prodotto conforme ai sensi dell’articolo 16, comma 2, del Dl 18/2020» e «non costituiscono presidio chirurgico». Il prodotto artigianale si compone di tre strati: uno centrale, filtrante, inserito tra uno idrorepellente e uno antibatterico. Il comfort è garantito dal «nasello anatomico». «Ho già ricevuto un migliaio di richieste, e ho provveduto a consegnare cinquecento unità». Lo sbocco naturale di questi prodotti - personalizzabili, lavabili e riutilizzabili - è la vendita ai negozi di ferramenta o ai privati. «Con i materiali disponibili sul mercato e quelli che già conosco da molti anni - racconta Archimede - ho fatto prove per una ventina di giorni, prima di arrivare a una soluzione soddisfacente».

Portando il nome del matematico, fisico e inventore vissuto a Siracusa dal 287 a.C. al 212 a.C., ha insomma usato l’ingegno. «A sessantasei anni - afferma ancora il bresciano - mi interessa più dare che ricevere. È con questo spirito che mi sono lanciato nella nuova avventura». Al momento Regosa (la sede dell’attività è al civico 2/E di via IV Novembre, a Castel Mella), è contattabile al telefono, al 338/6284008, o via e-mail, all’indirizzo archimedetnt@gmail.com.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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