La Loggia pronta a far causa allo Stato per il mutuo della metro
La Loggia è pronta ad avviare una causa civile contro Cassa Depositi e Prestiti. Oggetto del contendere: il mutuo legato alla metropolitana e, soprattutto, la maxi penale da 81 milioni di euro che il Comune (attraverso Brescia Infrastrutture, titolare del debito)dovrebbe sborsare nel caso in cui volesse estinguere il debito con anticipo. Esattamente ciò che l’Amministrazione Del Bono intende fare.
Proprio per questo, la Giunta ha commissionati nelle scorse settimane un approfondimento economico finanziario, oltre che giuridico, ad uno studio milanese. E il verdetto va a favore del portafoglio pubblico: quel mutuo, a quel tasso e con quella penale è “fuori legge”. Al momento il debito residuo al centro del duello contabile ammonta a 115 milioni di euro con un tasso del 5,237%. Troppo, specie se si pensa che le rate scadrebbero nel 2045 e che a questo conto si aggiunge quello dell’altro assegno metropolitano, legato al mutuo numero due: quello da 102,2 milioni con Banca Intesa. In tutto, solo per il Metrobus, dalle casse comunali escono 14,7 milioni di euro ogni anno.
Una partita, questa, che è legata anche all’eventuale cessione delle quote di A2A: se si scioglie questo nodo, infatti, l’operazione della Loggia punterebbe ad estinguere in primi il mutuo a suo carico (quello con Banca Intesa) e, in seconda battuta, ad accollarsi quello con Cassa Depositi e Prestiti, oggi sulle spalle di Bs Infrastrutture.
L’ultima opportunità per trovare una mediazione è stata affidata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, da cui l’Amministrazione attende una risposta entro i primi giorni di dicembre. Se si arrivasse ancora ad una fumata nera, però, si va davanti al giudice.
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