La Loggia per l’infanzia: 6 milioni l’anno agli asili paritari

La nuova convenzione con le 20 scuole della Fism Più fondi per la disabilità e gli insegnanti di sostegno
Bambini della scuola S. Maria della Vittoria - Foto tratta da Fb
Bambini della scuola S. Maria della Vittoria - Foto tratta da Fb
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Dare un sostegno concreto alle scuole dell’infanzia paritarie non statali di Brescia per garantire l’offerta e i servizi educativi in modo capillare nei quartieri. Mettere in campo uno strumento di contrasto al problema cronico della denatalità. Con questi obiettivi il 20 dicembre il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la nuova convenzione fra la Loggia e le materne paritarie valida sei anni, frutto del confronto tra l’assessorato all’Istruzione retto da Fabio Capra e il presidente della Fism Brescia, Massimo Pesenti.

Nuove regole fino al 2027-2028

Sei milioni l’anno (cifra che a consuntivo può variare in base agli iscritti) per 20 materne che oggi contano 67 sezioni e 1.703 bambini da 0 a anni. Sono una parte essenziale del sistema educativo cittadino, unico in Italia, che comprende anche i 21 asili comunali (66 sezioni e 1.442 iscritti) e i 15 statali (39 sezioni con 731 bambini) per un totale di 56. «Una realtà figlia della nostra storia», sottolinea il sindaco Emilio Del Bono. «Brescia è stata una capitale dell’educazione, specialmente per l’infanzia». Mentre altrove la scelta è stata di statalizzare per eliminare costi e problemi organizzativi, Brescia preserva la sua vocazione plurale. Fondamentale è l’aiuto del Comune. «Con questa convenzione - prosegue il sindaco - diamo alle paritarie serenità per i prossimi sei anni e la possibilità di programmare». Garantire nei quartieri la prossimità delle materne «significa offrire alle famiglie un buon servizio a costi contenuti. Anche così si lotta contro la denatalità».

Denatalità

A questo proposito, ecco un dato: in dieci anni i bambini iscritti alle materne cittadine sono scesi da 4.884 a 3.876, vale a dire -20,6%. Le sezioni complessive degli asili sono precipitate da 197 a 172. «Con questa nuova convenzione - dice l’assessore Fabio Capra - vogliamo sostenere le famiglie, accrescendo iscrizioni e servizi». Vediamo le principali novità rispetto al passato. Innanzitutto il Comune, per evitare l’effetto pollaio, impone sezioni con un minimo di 15 bambini e massimo di 25 (prima il limite era 28). In secondo luogo ci sarà un solo portale comunale per le iscrizioni a tutte le scuole (c’è tempo fino alla fine del mese).

Altra novità: l’accoglienza, in tutto il sistema cittadino, dei bambini nati non oltre il 31 gennaio dell’anno di riferimento. «Ci saranno più sezioni primavera per i bambini dai 2 ai 3 anni, così da alleggerire gli asili nido, più costosi per le famiglie», sottolinea Capra. Oggi le sezioni primavera sono soltanto due. Altro capitolo: «La promozione di una formazione professionale del personale educativo condivisa fra tutti gli attori coinvolti».

Inclusione

C’è poi il tema dell’inclusione. «Sono stati aumentati - spiega Capra - i contributi per gli insegnanti di sostegno e per la disabilità. Le scuole più inclusive saranno premiate, anche per garantire una migliore distribuzione di questi bambini, un centinaio, nelle varie realtà». In questo contesto, l’assessore segnala anche «la specifica attenzione che abbiamo dato alla Scuola Audiofonetica, un’eccellenza grazie a cui viene garantito un servizio di qualità anche ai bambini con disabilità sensoriale uditiva residenti a Brescia, per i quali viene assicurata una priorità di accesso». Infine, l’ammontare del contributo. È di 80mila euro per sezione (77.250 nella convenzione scaduta); di 13mila per ogni insegnante di sostegno (era di 12.607, può arrivare a 15mila per le scuole più inclusive); di 9.500 per l’assistente all’integrazione (era di 9.209, può crescere fino a 11mila).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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