La Loggia, Bs Mobilità e il super stipendio del manager

Il direttore generale di Brescia Mobilità percepisce fino a 300mila euro annui: la Loggia vuole tagliare, ma la società attende
AA

Due esigenze diverse, finora contrapposte. Da un lato la Loggia, che chiede ad una società, controllata al 99,75%, di rispettare il decreto 90 del Governo Renzi, nella parte sulle retribuzioni dei manager. Dall’altro Brescia Mobilità, che attende e chiede lumi a Roma sulla norma.

Il caso riguarda il direttore generale Marco Medeghini, cui spetta una retribuzione che arriva a 300mila euro annui per la gestione del gruppo che ha nel trasporto pubblico l’attività principale. Secondo il decreto, che il Comune ha chiesto di applicare a tutte le società partecipate con una nota inviata in estate, lo stipendio del manager dovrebbe scendere a 240mila euro massimi. L’azienda non ha accolto l’istanza del Comune e il 15 settembre ha spedito una richiesta di chiarimento ai ministeri del Lavoro e per la Semplificazione.

La questione è legata al cumulo incarichi di Medeghini. L’ingegnere classe 1962 ha un contratto dirigenziale a tempo indeterminato in Brescia Mobilità ed è inoltre direttore generale di Brescia Trasporti, direttore generale di Metro Brescia e amministratore delegato in Apam. Brescia Mobilità sostiene che il fatto di avere affidato più ruoli ad una sola persona consente di risparmiare 155mila euro. Questo perché i 40mila euro di retribuzione di Brescia Trasporti e i 50mila euro di Metro Brescia vengono girati alla capofila, mentre i 65mila euro previsti da Apam entrano nelle casse di Brescia Trasporti.

«Se avessimo tre persone per questi incarichi spenderemmo di più», commenta il presidente di Brescia Mobilità, Valerio Prignachi. Il timore, inoltre, è che l’applicazione del decreto possa portare ad un ricorso da parte di Medeghini.

La Loggia si aspetta invece che il tetto allo stipendio venga applicato al più presto. E la questione viene vista dal lato opposto: se si tergiversa a rispettare la norma, in un futuro bisognerebbe arrivare ad esigere la parte di stipendio non dovuta.

Emanuele Galesi
e.galesi@giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato