La lattuga contrariata
Vangare l’orto con questo caldo non è impresa da tutti, chi lo fa dimostra di essere un uomo vero, quello che non deve chiedere mai, come diceva la pubblicità anni Ottanta. Ovviamente io mi sono messo all’opera. Alla buon’ora ho posto a dimora una trentina di piantine di lattuga variegata rossa, ha delle meravigliose striature molto romantiche: tra noi è stato amore a prima vista.
Nonostante il mio fisico resistente, devo ammettere che l’attività mi ha particolarmente prostrato, l’orgoglio di vedere il mio meraviglioso orto coltivato al meglio non ha attutito l’impatto dell’ondata di calore. Mentre stavo spiegando al mio vicino che da lì a poco mi sarei rifugiato sotto il mio efficace condizionatore, ecco la frase: da me, mi dice lui, non ce n’è bisogno, la casa è rinfrescata dalla contr’aria.
Per un momento mi si è appannata la vista, ho temuto di svenire. La contr’aria è un po’ il santo graal della frescura estiva. Nelle case di quelli che «ah, io i condizionatori li odio, sono innaturali» (e allora d’inverno spegni la caldaia) la contr’aria prende magicamente forma. In terrazza fa talmente caldo che potresti fare un uovo al tegamino sulle piastrelle, ma quando l’uomo senza condizionatore crea la contr’aria ecco che in casa si forma un venticello fresco. Si sciolgono come ghiaccioli, ma da loro c’è la contr’aria.
Il mio compagno Vittorio ci provava con tutte le ragazze. Portava a casa una quantità incredibile di rifiuti. A ognuna diceva di ardere di passione per lei, ma l’interessata era di opinione contraria. Una contr…arietà da gelare gli entusiasmi, per davvero.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato