La formica sognatrice
Quando ero bambino avevamo il giardino popolato da numerosi formicai. Ne ero affascinato. Osservavo il loro frenetico andare e venire, profondamente stupito da come quegli esserini minuscoli fossero guidati da un’organizzazione ineccepibile. Spesso iniziavo a scavare per vedere nel dettaglio quei mini cunicoli.
L’obiettivo delle mie ricerche era una formica ben precisa: la regina. Raramente la scovavo, ma quando mi trovavo al suo cospetto ne ero estasiato. Quella giovanile passione è stata recentemente rivampata dall’acquisto di un pregevole volumetto dedicato alle formiche tagliafoglie.
Una pubblicazione elegantemente chic, di quelle con cui ti puoi aggirare in libreria facendo un figurone. Leggendo quelle pagine mi sono convinto che sarei potuto diventare un brillante entomologo se non fosse che con il passare del tempo la mia curiosità ha virato per altre strade.
In questi giorni, per esempio, non mi sono perso una puntata di Beautiful, la vicenda della nipotina di Brooke mi ha coinvolto emotivamente. Poi il passato all’improvviso si ripresenta. Ho ricevuto una telefonata: non ti dice niente il nome Franca M*****?
E io prontamente: no guardi signora, ha sbagliato numero, io sono Francesco Alberti. Detto anche con quel tono da lei non sa chi sono io. E lei: sono la tua maestra delle elementari. Animata da pietà pedagogica ha commentato con un sorriso: sei ancora uguale, ricordo che durante le lezioni ti vedevo sognante a guardare fuori dalla finestra. Probabilmente stavo pensando alle formiche.
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