La figlia di Tramonte: «Mio padre vuole tornare, ma libero»
Ha sentito suo padre l’ultima volta qualche settimana fa. «Mi ha scritto, non è facile la comunicazione con il carcere di Lisbona dove è detenuto» racconta Claudia, la figlia 30enne di Maurizio Tramonte, condannato in via definitiva per la strage di piazza Loggia e dalla scorsa estate in Portogallo, dove si era recato pochi giorni prima della sentenza di Cassazione da turista religioso diretto a Fatima.
Afferma di capire il dolore dei parenti delle vittime, dopo aver letto la lettera inviata da Manlio Milani al presidente del Consiglio Gentiloni e ai ministri Alfano e Orlando. Ma aggiunge: «Mio padre vuole tornare in Italia, ma da cittadino libero e andrà fino in fondo per far sì che questo accada».
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