La figlia della mamma scomparsa: «Quella sera litigò con papà»
«È assolutamente certo che Suad Allou non si sia volontariamente allontanata senza lasciare traccia nella propria abitazione nella notte tra il tre e il 4 giugno»: lo scrive il gip di Brescia convalidando il fermo e la custodia in carcere nei confronti del 50enne Abdelmjid El Biti accusato di aver ucciso la moglie e di averne occultato il cadavere.
«Ascoltata in audizione protetta la figlia di nove anni - scrive il gip - ha spiegato che la notte del 3 giugno padre e madre litigavano “a voce alta arrabbiata”. E - scrive il gip - la bambina quella sera ha riferito che il padre l’aveva avvertita di stare attenta perché la madre poteva andare da qualche parte e lasciarli a casa da soli, cosa che rende manifesto come il gesto sia stato premeditato».
Il giudice ha poi riportato le testimonianze delle amiche della 29enne marocchina. «Suad - ha fatto mettere a verbale l’amica - mi spiegava lui l’aveva minacciata di morte dicendole che l’avrebbe uccisa se avesse scoperto che aveva un altro uomo». Da quanto ricostruito, la ragazza da qualche settimana frequentava un coetaneo sudamericano. L’uomo avrebbe voluto portare i figli in Marocco, aveva prelevato ottomila euro in contanti e aveva le carte di identità dei figli valide per l’espatrio.
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