La Ferragni e la fonte del rancore
Sui social sono tutti indignati. Anzi. Indignatissimi. L’acqua Evian by Chiara Ferragni costa 8 euro a bottiglia. Che - dicono - non arriva neanche al litro e sa di fondo di caffè. L’Evian, però, era già universalmente nota come «acqua di lusso» prima che i Ferragnez coniassero il loro neologismo nuziale; e vantava - si fa per dire - un prezzo fuori mercato pure senza che ci fosse il logo fashion della blogger sopra.
A questo punto, però, per equità e rispetto della tanto invocata etica, sarebbe il caso di spendere qualche parola anche per: gli stipendi stellari dei calciatori mentre i bimbi in Africa muoiono di fame; il costo esorbitante delle scarpe di lusso che vengono cucite dai lavoratori sottopagati; i prezzi improponibili dei menù di «uno che non sapeva neanche cucinare e poi è andato a quel programma televisivo».
E ancora: quelli che comprano i vestitini ai cani; le Ferrari; gli ingressi delle terme; quelli che spendono un sacco di soldi per sciare a Cortina, ma tanto c’è Montecampione che è uguale. Questo per dire che ognuno tende a cucire la propria indignazione sulla misura di quanto lusso è disposto a concedere all’altro. A volte perdendosi il senso dell’equità e della giustizia in un bicchiere d’acqua Panna.
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