La denatalità cambia la mappa dell’istruzione: la Loggia al passo

In 10 anni mille iscritti in meno; crescono disabili e richieste per i nidi: il Comune studia il piano
I cambiamenti in atto nella nostra società influenzano anche la geografia della scuola bresciana - © www.giornaledibrescia.it
I cambiamenti in atto nella nostra società influenzano anche la geografia della scuola bresciana - © www.giornaledibrescia.it
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Circa mille studenti in meno negli ultimi dieci anni, a fronte di un aumento degli iscritti provenienti dai comuni limitrofi, che passano dai 1.077 del 2000/01 ai 1.999 di quest’anno. Pressing sui nidi, con le domande che eccedono le disponibilità nelle strutture comunali e convenzionate, per un totale di 140 richieste rimaste senza risposta.

«Questo - specifica l’assessore Fabio Capra - nonostante quest’anno ne siano stati recuperati 170 in più attraverso le convenzioni. Abbiamo raggiunto una disponibilità di 785 posti, rispetto ai 617 che offrivamo prima del Covid. Cercheremo di aumentare, ma va tenuto a mente che è il servizio più onoroso per la Loggia: 8 milioni di spesa a fronte di un incasso di 1,5 milioni».

E ancora l’aumento vertiginoso degli alunni disabili certificati - oggi 623 - che richiedono un investimento complessivo di ulteriori sei milioni. La scuola bresciana 0 - 14 anni cambia pelle, stimolata dai cambiamenti demografici che sollecitano anche la nostra città. La Loggia è chiamata a stare al passo, partendo da due considerazioni principali, evidenziate ieri in Commissione Istruzione, con l’assessore Capra che ha presentato i passaggi che porteranno all’adozione del nuovo Piano di dimensionamento scolastico.

«Che - ha specificato l’assessore - sarà necessariamente approvato dal prossimo Consiglio, per entrare in vigore dal 2023/24 o l’anno successivo».

La geografia

Due, si diceva, le considerazioni di partenza, evidenziate dalla dirigente comunale Monica Terlenghi: da un lato una popolazione scolastica che è passata dai 19.899 iscritti del 2018/19 ai 18.600 iscritti di quest’anno; dall’altro una situazione dimosogenea «coi plessi del centro e della zona sud che tengono, grazie alla popolazione straniera; mentre in quelli a nord, ovest e soprattutto nella zona est il calo si sente e ci sono scuole mezze vuote».

Da qui la necessità di provare a ridisegnare il Piano di dimensionamento scolastico, varato dalla Loggia nel 2009 sulla base dei criteri di territorialità e verticalizzazione, attraverso un lavoro di consultazione con i dirigenti scolastici e i presidenti dei Consigli di Quartiere. «Piano che ancora funziona nella sua ossatura - specifica Capra -, ma che necessità di alcuni adeguamenti».

Già in Commissione venerdì sono emerse alcune criticità su cui sarà necessario lavorare, come la presenza di classi con un numero preponderante di studenti stranieri e la qualità del servizio offerto agli alunni disabili.

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