La Capitale italiana della Cultura porterà nuovi convogli e nuove corse
Il servizio della Brescia-Bergamo non può presentarsi all’appuntamento del 2023 nelle condizioni attuali. L’assessore in Loggia, Federico Manzoni, lo dice a chiare lettere all’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri.
Sul lungo periodo è già in previsione il raddoppio del tratto Bergamo-Montello e poi fino a Rovato, ma per l’anno della Capitale bisogna intervenire. Tre le richieste fatte dall’assessore. Innanzitutto il rinnovo totale dei treni, per metà avviato con l’immissione a giugno di due convogli del tipo Donizetti.
In secondo luogo l’introduzione di nuove corse il mattino, almeno nel fine settimana: oggi dalle 9 alle 12 non ci sono treni che collegano le due città. Infine, l’allungamento dell’arco orario, fissando l’ultima corsa nelle due direzioni ben dopo le 21 attuali. Sulle prime due richieste, avanzate da tempo, «Trenord ci ha già dato assicurazioni», sottolinea Manzoni. Si lavora anche alla terza. Del resto, l’ad Piuri promette che «per gli eventi speciali del 2023 saremo felici di collaborare».
Manzoni va oltre. «Serve un deciso rilancio delle stazioni sulla linea, tutte in pessime condizioni, a parte Palazzolo». Altro punto dolente: «I passaggi a livello da eliminare». Per non parlare del tempo di viaggio: «Ci vuole un’ora per fare 50 km, non è certo un servizio competitivo», chiosa Manzoni. Che trova il sostegno del collega di Bergamo, Stefano Zenoni. «L’offerta può generare la domanda», sottolinea. «È necessario migliorare, anche se i problemi infrastrutturali non dipendono da Trenord».
Stessa opinione viene espressa da Carlo Massoletti, presidente di Confcommercio Brescia: «La stagione turistica sta andando bene, tanti ospiti arrivano in treno. Si deve migliorare». In particolare sulla Brescia-Bergamo: «Le stazioni sono disastrose, spero che per l’anno della Capitale si faccia qualcosa». Piuri, su questo punto, allarga le braccia: «La pensiamo come voi, chiediamo insieme di migliorare la situazione, sapendo però che tocca a Rfi».
Paolo Streparava, vice presidente di Confindustria Brescia, ricorda la recente introduzione del mobility manager nelle aziende con più di cento dipendenti, figura che dovrebbe definire politiche di mobilità sostenibili nello spostamento casa-lavoro. I manager, afferma, possono essere di supporto proprio per incentivare forme e soluzioni di mobilità green. Soprattutto per quegli spostamenti di prossimità che riguardano la gran parte dei cittadini.
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