La Caffaro è chiusa, ma gli operai entrano lo stesso
La Caffaro è chiusa, ma gli operai entrano lo stesso. Nessuno, né dalla Provincia, né dalla proprietà, ha infatti avvisato i sindacati del provvedimento di sospensione delle attività dell’azienda firmato dallo stesso Broletto dopo la rilevazione di perdite di cromo esavalente da alcune vasche nel sito produttivo di via Milano.
Nelle prossime ore si attendono sviluppi in merito alla situazione dei lavoratori: i macchinari comunque sono fermi. Dal punto di vista ambientale, la Caffaro ha 60 giorni di tempo per mettere in sicurezza le vasche e riottenere l’Autorizzazione integrata ambientale. Nel frattempo, dovrà comunque garantire il mantenimento della barriera idraulica che frena parzialmente la diffusione dei veleni al di fuori dell'azienda.
Sul caso delle fuoriuscite di cromo esavalente la Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta dopo che l’Arpa, tre mesi fa, aveva certificato le continue perdite.
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