La Brescia del ’900 nella «foto-mappa» degli studenti della Laba
Due progetti, sette studenti e una sola città da valorizzare, Brescia. I ragazzi del biennio di Fotografia - architettura, industria e design - dell’Accademia Laba di Brescia hanno presentato ufficialmente i risultati di un anno di progetti e collaborazioni con le realtà bresciane del mondo del lavoro. Silvia Barocco, Francesca Colucci, Matteo Gilli, Simone Pangrazzi, Ilario Piatti, Sunita Sassudelli e Wu Yi, guidati dai professori Giovanna Magri e Virgilio Fidanza, hanno portato avanti due diverse iniziative ma con uno scopo unico e ben preciso, quello di scoprire e far conoscere le bellezze della città, sia architettoniche che industriali.
Nel dettaglio, insieme all’Ordine degli Architetti e ad alcuni studi privati, gli studenti hanno realizzato un vero e proprio progetto di catalogazione di una ventina di palazzi del Novecento, con mappatura e archiviazione fotografica del centro storico, per future ricerche e per la realizzazione di specifici itinerari turistici. «Un modo per i ragazzi per venire a contatto con due diverse committenze, pubbliche e private, e per diffondere la cultura architettonica nella propria città» ha spiegato l’architetto dell’Ordine Eliana Terzoni.
Durante l’anno accademico quasi concluso i ragazzi hanno potuto confrontarsi anche con la realizzazione di video, in particolare a contatto con 11 industrie locali per il progetto «4.0 ed oltre, la fabbrica in fiera».
Il video (visibile qui) racconta il lavoro e il valore delle aziende che hanno contribuito a realizzare una vera e propria fabbrica all’interno della Fiera Bie dello scorso maggio. «Questo particolare corso di specializzazione in fotografia è unico in Italia e nessuno di noi del biennio è di Brescia. Partecipare a questi due progetti è stato fondamentale per scoprire la città in cui ora viviamo, viverne la storia e, in previsione del nostro futuro al di fuori dell’accademia, per venire a contatto con diverse realtà lavorative» hanno concluso gli studenti della Laba.
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