L'ultimo commosso saluto al rocker Paolo Comini
L’ultimo saluto annega in un silenzio irreale. La famiglia, la compagna Manuela e decine di amici musicisti hanno salutato per l’ultima volta Paolo Comini, conosciuto come Paul Mellory. Musicista rock conosciutissimo a Brescia, morto giovedì mattina, nella propria casa di Castel Mella, per un arresto cardiocircolatorio. Aveva soltanto 43 anni.
La parrocchiale del paese alle porte della città è piena. Non c’è un posto tra i banchi, le navate laterali traboccano. Il parroco don Giuseppe Baronio invita tutti a non perdere la fede, sebbene si sia di fronte ad un fatto che non ha alcuna spiegazione logica.
Paolo era una persona rara. Suonava il basso in due band: Seddy Mellory e Intercity. Registrava dischi, suonava in giro per l’Italia. Caricava la band sul suo furgone bianco e partiva. Era un immaginifico regista di videoclip. Con gli amici Paolo Blodio Fappani e Ronnie Amighetti aveva aperto uno studio di registrazione, il KlubHaus, negli spazi della Latteria Molloy. Il locale di via Ducos, che per lui era una seconda casa, lo ricorderà presto con un concerto.
Era un grande tifoso del Brescia. E gli amici hanno voluto omaggiare questa sua passione portando al funerale sciarpe e magliette biancoblù.
I social network traboccano di commenti. Tutti increduli. Paolo era speciale per tante, tantissime persone. Il suo corpo riposa nel cimitero di Verziano. Dove, nel gelo del pomeriggio di gennaio, i volti di chi lo ha amato si sono bagnati di lacrime.
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