L'IperSimply chiude, ai lavoratori lo dice l’«avviso ai clienti»

Porte chiuse dal 3 ottobre al supermercato di Castenedolo, i dipendenti: «Noi trattati come numeri, inaccettabile»
IperSimply di Castenedolo - © www.giornaledibrescia.it
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«Gentile cliente, sabato 3 ottobre è l’ultimo giorno di apertura di questo punto vendita. Scusandoci per il disagio, ti ringraziamo per la tua fedeltà». È così, da questo cartello rivolto ai clienti e affisso nel punto vendita IperSimply di via Brescia, a Castenedolo, che i circa cinquanta dipendenti del supermercato hanno scoperto dell’imminente chiusura dell’ attività. «Nessuna comunicazione ufficiale: uno sterile cartello e basta. Per dirci che il posto nel quale lavoriamo da anni, nel giro di una manciata di giorni chiuderà i battenti. Che la situazione fosse incerta era nell’aria, ma mai e poi mai ci saremmo aspettati un menefreghismo e un comportamento tale» commentano con voce spezzata e con tanta amarezza coloro i quali hanno creduto fino all’ultimo che una soluzione, in qualche modo, si potesse trovare.

Della crisi occupazionale Auchan-Sma-Conad, che coinvolge nell’intera provincia bresciana ben trenta punti vendita e ben 2.000 lavoratrici e lavoratori, se n’era parlato anche nel corso di un Consiglio comunale svoltosi nel mese di gennaio. In quell’ occasione, a nome di tutti i lavoratori dell’IperSimply locale, era intervenuto Gianfranco Cervati, rappresentante sindacale, che ha chiesto ai vertici dell’ipermercato chiarezza sugli sviluppi della vicenda e sulle tutele per i dipendenti. La stessa istanza era stata sottoposta anche all’attenzione del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che si era recato a Castenedolo in occasione della rassegna «Castenedolo Incontra».

Anche il Consiglio comunale si era mosso nelle sedi competenti per tentare di delineare una via d’uscita che mettesse al riparo i posti di lavoro, ma nulla: dai vertici del punto vendita solo il silenzio. «Nel corso di questi mesi, alcuni dipendenti hanno chiesto e ottenuto la buona uscita - raccontano alcuni lavoratori protagonisti di questa vicenda - ma a tutti gli altri, ovvero quelli che hanno scelto di rimanere, nella speranza di poter continuare a lavorare ed essere collocati in altri punti vendita, non è stata fornita alcuna risposta né spiegazione. Crediamo che questo silenzio sul futuro delle persone e delle famiglie sia disumano. Siamo stati trattati come se fossimo numeri e quel cartello esposto è diventato l’emblema di un’aridità davvero inaccettabile». All’interno dello stabile di via Brescia vi sono inoltre anche i titolari e i dipendenti dei negozi presenti nella galleria. Anche a loro non è stata comunicata nessuna decisione, hanno - proprio come i lavoratori dell’ipermercato - appreso la comunicazione dal cartello affisso all’esterno. E restano le incognite di un futuro prossimo dalle tinte fosche.

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