L’inquinamento è la prima causa dell’infertilità maschile
Dimezzata in trent’anni. E non solo per fattori genetici o per l’età, ma anche per cause ambientali: alimentazione, alcol, fumo e inquinamento.
Dunque, tra i rischi che hanno contribuito a ridurre in modo significativo la fertilità maschile, c’è anche quello legato alla contaminazione dell’aria che respiriamo e dei cibi che mangiamo. E che, come è ovvio, colpisce soprattutto persone che vivono in particolari aree geografiche.
Brescia è una di queste, città in cui si trova il Sin Caffaro. Proprio quim insieme ad altre due zone inquinate - Valle del Sacco in provincia di Frosinone e Terra dei Fuochi, area nord della provincia di Napoli - è partito «Progetto Fast - fertilità, ambiente/alimentazione, stili di vita», ovvero lo studio di «un modello di intervento per la prevenzione dell’infertilità in adolescenti e giovani sani residenti in aree a forte impatto ambientale».
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