L'esposto del presidio 9 agosto: «Procurato allarme sul depuratore»

Il documento depositato oggi nelle procure di Brescia e Verona. Nel mirino l'ex ministro Maria Stella Gelmini, Comunità del Garda, sindaci e Ags
ESPOSTO DAL PRESIDIO 9 AGOSTO
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Nuovo capitolo sul tema depuratore del Garda e condotta sub lucuale, cioè la tubazione che porta i reflui bresciani sulla sponda veronese del Garda e da lì al depuratore di Peschiera. Doppio esposto alla procura di Verona e a quella di Brescia da parte del presidio 9 agosto contro l’ex ministro Maria Stella Gelmini (presidente della Comunità del Garda), Davide Bendinelli (sindaco di Garda, Verona), Giampiero Cipani (sindaco di Salò), Giovanni Dal Cero (sindaco di Castelnuovo del Garda) e Angelo Cresco (presidente dell’Azienda gardesana servizi, Ags).

«Abbiamo presentato questo esposto falsità e inesattezze dette in questi mesi che dimostrano il tentativo di terrorizzare l’opinione pubblica e giustificare l'operazione del nuovo depuratore».

Le motivazioni del ricorso

Secondo i promotori del ricorso, redatto dall’avvocato Pietro Garbarino, queste persone avrebbero «ad arte inventato un allarme inesistente riguardo la situazione della condotta sub lacuale, pronta ad un imminente tracollo che avrebbe causato gravissimi danni ambientali mettendo a repentaglio il patrimonio idrico gardesano. Tutte falsità» hanno dichiarato i referenti dei comitati che compongono il presidio.

«Le relazioni ufficiali del gestore unico Acque Bresciane dicono il contrario e cioè che la condotta risulta in perfetta salute. Questo allarmismo ingiustificato e falso - hanno concluso - avrebbe portato al commissariamento della vicenda e alla scelta di realizzare gli impianti di Gavardo e Montichiari».

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