L’autopsia conferma: Viktoriia uccisa con cinque coltellate
Si è difesa strenuamente, ma nulla ha potuto. Cinque sono le coltellate potenzialmente mortali. Profonda pure la lesione alla teca cranica. Tante infine le ferite da difesa che Viktoriia Vovkotrub si è procurata nel tentativo di sottrarsi al destino che le è stato riservato.
È questo il responso dell’autopsia affidata alla dottoressa Nicoletta Cerri, il medico legale cui il sostituto procuratore Donato Greco ha affidato il compito di stabilire le cause della morte della donna di origine ucraina di cui si erano perse le tracce lo scorso giovedì 5 novembre e che è stata recuperata senza vita, una settimana dopo, in una fossa scavata all’interno della bocciofila dismessa di via Divisione Acqui.Il responso del medico legale conferma le sensazioni degli inquirenti e non sposta, non dal punto di vista scientifico, la loro ricostruzione dei fatti. Dopo aver indicato ai carabinieri il luogo di sepoltura della donna Kadrus Berisa, il 60enne kosovaro accusato del suo omicidio e dell’occultamento del suo cadavere, resta a Canton Mombello chiuso nel suo silenzio e sembra destinato a rimanerci anche nelle prossime ore.
L’eventuale interrogatorio con il pm, che pareva scontato nei giorni scorsi, potrebbe slittare ulteriormente. Dopo il riscontro dell’autopsia, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le fasi dell’occultamento del corpo di Viktoriia. Data la sua stazza e quella della vittima non convince l’ipotesi che Berisa abbia fatto tutto da solo.
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