L'autopsia conferma: Francesca è morta per un mix di droghe

L'esame ha rilevato la presenza di cocaina, eroina, benzodiazepine e ketamina. Indagati i due amici che erano con la ragazza
ESEGUITA L'AUTOPSIA
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L'autopsia ha confermato le ipotesi degli investigatori. Francesca Manfredi è stata stroncata dal mix di droghe che ha assunto nella notte tra sabato e domenica in un appartamento intestato alla madre nella prima periferia di Brescia, a sud della città.

L'esame autoptico eseguito nel reparto di Medicina legale degli Spedali civili sul corpo della 24enne ha evidenziato la presenza di massicce dosi di cocaina, eroina, benzodiazepine e ketamina. Droghe pesanti che, unite all'alcol, hanno portato al decesso della ragazza, morta davanti a due amici, una coetanea ed un 32enne ora indagati per omicidio colposo, che hanno chiamato i soccorsi solo alle dieci del mattino di domenica, quando si sono accorti che Francesca non respirava più. L'avevano lasciata nella vasca da bagno con la speranza che potesse riprendersi dopo aver abusato con gli stupefacenti. Ma quando sono tornati nel bagno dell'abitazione la ragazza era già morta.

Sui tempi di intervento e su cosa realmente è accaduto nella lunga notte tra sabato e domenica, la famiglia della 24enne chiede verità. «Siamo sicuri che Francesca poteva essere salvata» dicono gli zii e la nonna, con la quale la bresciana è cresciuta nel quartiere Chiesanuova e che ha visto la nipote per l'ultima volta venerdì sera. «Era con me fin da bambina. L'ho vista per l'ultima volta venerdì sera. Era allegra, tranquillissima. È venuta a prendere degli abiti ed era la solita di sempre» spiega la donna.

Francesca da una decina di giorni era andata a vivere da sola in quella casa dove poi è deceduta. «Una ragazza un po’ sbandatina, ma non cattiva» la descrive lo zio. La 24enne non aveva precedenti, ma avrebbe dovuto affrontare un processo per il furto di un telefonino ed era cresciuta in fretta a causa di una situazione familiare non semplice. «Non sapevamo stesse affrontando un percorso al Sert» giurano i parenti che oggi hanno ottenuto dalla Procura il nullaosta per la sepoltura firmato dal sostituto procuratore Benedetta Callea.

«Non voglio nemmeno vedere chi era con lei. Mi hanno detto che non è bella gente. Voglio sapere - aggiunge la nonna della ragazza- cosa è successo sabato notte e soprattutto se Francesca poteva essere salvata». La prima risposta è arrivata dall'autopsia e ha confermato la presenza di un mix di droghe pesanti e alcol.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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