L’auto più cara al mondo è parente della Mille Miglia

La Mercedes battuta all’asta per 135 milioni richiama alla memoria il record di Moss nel 1955
La Mercedes 300 Slr Uhlenhaut Coupé «ali di gabbiano» - © www.giornaledibrescia.it
La Mercedes 300 Slr Uhlenhaut Coupé «ali di gabbiano» - © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono tanti record che le automobili possono battere. Quello della Mercedes 300 Slr Uhlenhaut Coupé lascia tutti a bocca aperta: venduta nei giorni scorsi alla «modica» cifra di 135 milioni di euro, è diventata ufficialmente l’auto più cara al mondo.

Numerosi sono gli aneddoti e le curiosità attorno a questa vettura: una in particolare riguarda da vicino Brescia. Questa auto è parente stretta (utilizza la stessa meccanica derivata dalla Formula 1) di quella con cui Stirling Moss trionfò alla Mille Miglia del 1955. E anche lì ci fu un record: il pilota britannico realizzò la media di velocità più alta nella storia della Freccia rossa: 157,65 km all’ora. Non sarà mai più battuta. Difficile da battere sarà però anche il prezzo di vendita della «Uhlenhaut».

Tanto che Paolo Mazzetti, tra i più grandi intenditori di auto d’epoca e presidente del Registro Mille Miglia, ci confida:«Sono rimasto davvero molto sorpreso quando ho sentito la cifra raggiunta: in realtà penso che sia pura follia». Per avere un’idea basti pensare che è stato letteralmente polverizzato il record stabilito dalla Ferrari 250 Gto di proprietà dell’ex capo sviluppatore Microsoft Gregory Whitten, venduta da Rm Sotheby’s nell’agosto 2018 a «soli» 46,5 milioni di euro.

La 300 Slr Coupé appena ceduta dal museo di Stoccarda con un’asta segreta è naturalmente pure la Mercedes più costosa di sempre: in precedenza la massima somma raggiunta era stata di 29,6 milioni di euro. Tanto era costata la monoposto W196 R della Stella a tre punte guidata da Juan Manuel Fangio nella stagione di Formula 1 del 1954.

Leggendaria

L’eccezionale valore attribuito alla leggendaria «ali di gabbiano» appena venduta è dato anche dal fatto che si tratta di una delle due sole costruite per la stagione 1956 dal capo del reparto corse Rudolf Uhlenhaut. L’auto ha un motore a otto cilindri in linea con 302 cavalAli e può (o forse poteva) raggiungere una velocità massima di 290 km orari.

«Alla Mille Miglia - prosegue Mazzetti - anche quest’anno ci saranno veri e propri gioielli a quattro ruote, ma a certe cifre non si arriva. Anche perché ormai le macchine più preziose non vengono portate fuori dai garage. Un paio di anni fa ho parlato con l’acquirente della Ferrari 290 MM con cui Fangio arrivò quarto alla Mille Miglia del 1956: la pagò una quarantina di milioni.

Conoscevo bene quella macchina perché ai tempi di Costantino Franchi ha partecipato più volte alla nostra corsa. La cosa non si è più ripetuta. Il collezionista non vuole esporla a rischi: 1.600 chilometri di strada non sono pochi, i massimali delle assicurazioni non sono abbastanza alti e inoltre sarebbe necessaria una sorveglianza continua. Auto così ormai escono solo per qualche concorso di eleganza, come quello di Villa d’Este (in corso in questi giorni, ndr) o di Pebble Beach».

Alla prossima edizione della Mille Miglia (15-18 giugno) sarà in ogni caso possibile ammirare auto da sogno come le Alfa Romeo 8C 2300 e 2900 e alcune Ferrari da corsa. Si tratta di vetture che possono valere dai 6 ai 10 milioni: non certo bruscolini. Investimento. Ma chi ha acquistato la Mercedes da 135 milioni? «È possibile che non sia un acquirente fisico, ma un fondo - ipotizza Mazzetti -: molti ormai comprano auto d’epoca.

Quelle di alto livello continuano a salire di valore e rappresentano uno dei migliori investimenti. Il compratore di una di queste realtà finanziarie mi ha rivelato che in questo momento gli acquisti si concentrano proprio su auto d’epoca, sigari e bottiglie di whisky». Ma siamo sicuri che nessun sigaro e nessuna bottiglia farà mai parlare di sè quanto la 300 Slr Uhlenhaut.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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