L'addio ad Azeglio Vicini: in Duomo anche gli ex Azzurri

Un commosso saluto, quello che Brescia ha voluto dare ad Azeglio Vicini, scomparso ieri l’altro a 84 anni.

Erano in tanti questo pomeriggio, in Duomo a Brescia, per omaggiare la memoria dell'ex ct della Nazionale italiana. Dalle autorità cittadine con il sindaco Emilio Del Bono in testa passando per l'ex presidente Figc Giancarlo Abete, l'ex presidente della Lega Pro Mario Macalli oltre ai rappresentanti di Aic e Aiac con Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri in testa: tutti, nessuno escluso, hanno voluto rendere gloria a un uomo che ha dato tanto al calcio italiano. 

«Papà ha staccato la spina dopo mesi difficili», ha raccontato emozionato il figlio Gianluca. Occhi lucidi e sguardo colmo di tristezza per tanti calciatori protagonisti assieme ad Azeglio Vicini delle notti magiche di Italia ’90. 

Tra i banchi delle navate della cattedrale erano presenti alcuni eroi di quel Mondiale, come Paolo Maldini, Giuseppe Bergomi, Franco Baresi, Riccardo Ferri, Stefano Tacconi, Giuseppe Giannini e Aldo Serena. 

Alle esequie ha partecipato anche il Brescia Calcio al completo omaggiando Azeglio Vicini prima calciatore e poi allenatore delle Rondinelle.

L’ex ct «aveva la grande dote di darci tranquillità» ha detto l’ex capitano del Milan Franco Baresi, il quale ha ricordato che «dopo quella partita di Italia '90 fu il primo a rincuorarci e a ringraziarci per quanto avevamo fatto». «All'esordio in Nazionale con lui ho fatto due gol. È il ricordo che mi legherá per sempre a lui, uomo d'altri tempi», ha detto invece Giuseppe Bergomi, mentre per l’ex presidente della Figc, Giancarlo Abete, Vicini «sarà ricordato per le sue qualità morali e professionali in un mondo, quello del calcio, in cui talvolta si tende a perdere la misura».

«Molti certamente avranno riconosciuto in questi tratti evidenziati nella parola di Dio, lo stile ed il valore umano che ha caratterizzato la vita di Azeglio. L'essere stato un uomo, un giocatore, un allenatore, un dirigente all'interno del mondo sportivo trova la sintesi perfetta nell'essere stato maestro di vita», ha infine detto nell'omelia di monsignor Claudio Paganini, delegato vescovile degli sportivi di Brescia.