Là dove c'era il Bigio, pulsa il cuore della nuova Brescia

La rinnovata vitalità di piazza della Vittoria, tra musica multietnica, bambini e aperitivi nostrani
Uno scorcio di piazza Vittoria - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio di piazza Vittoria - © www.giornaledibrescia.it
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Un piccolo cuore pulsante di vita, di sorrisi di bambini, di musica multietnica, di aperitivi con vini nostrani e specialità di altri territori: questa è piazza Vittoria ad agosto. Per i bresciani che non sono andati in vacanza, quest’anno una fra le piazze iconiche della città si è riscoperta in un nuovo volto inedito, inconsueto, un polo di attrazione serale per i residenti e non solo.

Piazza Vittoria riesce ad accontentare tutti: questo ampio scorcio del centro storico bresciano è diventato col tempo meta fissa per ritrovarsi e stare insieme, seduti sugli scalini delle poste chiuse (approfittando della rete wi-fi gratuita) o sotto l’Arengario che oggi garantisce riparo. Gelateria e bar allestiscono tavolini, il superstore di Conad Sapori & Dintorni è aperto per la spesa. Ma la piazza non è solo meta di richiamo per ragazzi e ragazze alla ricerca di una connessione aperta; a vestire il centro cittadino di vita e colori sono soprattutto le famiglie.

«A tutti i bambini piace giocare con l’acqua - spiega Habiba Umme Rumi, di origini bangladesi, che da via Cremona arriva fino a qui per godersi il fresco, seduta sul bordo della fontana con altre mamme -. È una delle piazze più grandi e sicure che abbiamo in centro, c’è tanto spazio in cui i piccoli possono giocare sotto i nostri occhi vigili, senza creare disturbo a nessuno». Mentre parla, una frotta di bambini, tutti di nazionalità diverse, giocano ai piedi del «gigante» di Mimmo Paladino, non curandosi della storia della monumentale statua nera e di alcuni dissapori che ancora suscita. «Vedo una piazza diversa, migliorata, viva - commenta Stefano Rabaioli, un giovane di Botticino studente alla facoltà di Ingegneria -. È un’ovvietà che qui ci siano persone di diverse culture e nazionalità, siamo vicini alla zona del Carmine, emblema della nostra città multietnica. Semmai non pensavo di trovare molti locali chiusi», addita alcuni ristoranti serrati per ferie.

Assieme ai bar, l’unico aperto tutto agosto è il Winestore Ristorante Signorvino. Soddisfatti i ragazzi dello staff: «Quest’anno non ci aspettavamo un numero così grande di clienti. Sono soprattutto turisti, a conferma dell’attrazione culturale che Brescia suscita. L’unica nota da segnalare riguarda la sicurezza: non abbiamo più il problema degli skater, come prima, ma notiamo un aumento delle persone che chiedono l’elemosina, diventando spesso moleste coi clienti». Le forze dell’ordine, tuttavia, non mancano, garantendo ai cittadini e ai turisti che si ritrovano dal tardo pomeriggio nella piazza più «contestata» della città, di vivere in serenità una delle estati bresciane più vive e colorate.

 

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