Johnson&Johnson, ipotesi richiamo per 35mila bresciani
Il tema è stato posto all’attenzione generale dal presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, che domenica sera durante la trasmissione televisiva «Che tempo che fa» ha dichiarato: «Su Johnson&Johnson è in corso un processo di revisione da parte della Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, ndr) e presto arriverà anche da Ema (l’Agenzia europea per i medicinali, ndr), per la somministrazione di una seconda dose con un vaccino mRna. Anche somministrandolo dopo oltre due mesi, non viene inficiata l’efficacia. Appena arriverà l’ok - ha aggiunto - saremo veloci ad attivarci».
Potrebbe dunque aprirsi una nuova fase della campagna di vaccinazione anti-Covid dedicata a quanti hanno ricevuto il vaccino monodose Johnson&Johnson. Nella nostra provincia sarebbero interessate oltre 35mila persone, per la precisione 35.562. In tutta la Lombardia il numero complessivo di vaccinati col farmaco Johnson&Johnson è di 293.916 persone, pari all’1,95% del totale degli aderenti alla campagna. La grande maggioranza di vaccinati Johnson&Johnson è nella fascia di età compresa fra i 50 ed i 59 anni (167.337 persone), mentre sono 110.869 gli over 60 e 2.410 gli over 80.
Dalla Direzione Welfare della Regione Lombardia, frattanto, è filtrata una reazione prudente: «Attendiamo le indicazioni della Food and Drug Administration degli Stati Uniti e, successivamente, dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco». E non poteva che essere così, dal momento che le modalità di somministrazione dei vaccini - come, prima ancora, la loro autorizzazione - sono sottoposte al vaglio degli enti regolatori.
In Italia, quindi, l’ultima parola spetterà all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dopodiché, in caso di esito positivo, la struttura commissariale del generale Figliuolo e le Regioni passeranno alla fase organizzativa ed operativa. Quel che è certo è che il vaccino che eventualmente sarà somministrato a chi nei mesi scorsi ha ricevuto il farmaco Johnson&Johnson sarà uno tra Pfizer e Moderna, quelli a tecnologia mRna, gli unici peraltro utilizzati in questo momento in Italia. Le scorte attualmente disponibili nel nostro Paese sono tali da consentire di far fronte a questa ulteriore necessità.
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