John Caniglia al Rigamonti: «Qui bisogna rifare tutto»
Dopo aver visto il vecchio Rigamonti, John Caniglia sgrana gli occhi. Come a dire: qui bisogna rifare tutto. Presto per dire se potrà davvero essere lui a regalare a Brescia il nuovo stadio. Ma di certo il consulente della società australiana Multiplex vuole fare sul serio. «Siamo qui per guardare le carte e verificare l’area, vedremo. Ma se siamo venuti qui dall’Australia è perché c’è un forte interesse».
Caniglia è a capo di una delegazione che da un paio di settimane ha lasciato la terra dei canguri per approdare nella Leonessa. Sono approdati in città in occasione della Mille Miglia. Lui è un appassionato di auto d’epoca. A Melbourne, per dire, organizza il tribute della storica Targa Florio. Ora attraverso «iSteem Group» sta portando avanti l’operazione stadio, a Brescia, per conto della Multiplex, colosso australiano delle costruzioni che, tra le altre cose, ha realizzato anche il nuovo Wembley.
Perché Brescia? Perché è ritenuta baricentrica rispetto al nord Italia e al sud Europa, a mezz’ora di treno da Milano, ormai «satura». Brescia è poi la città della Mille Miglia, vetrina che non guasta mai, ed è la città natale di Pierluigi Trombetta, console italiano a Melbourne, «facilitatore» (come lui stesso si definisce) nei rapporti tra Loggia e operatori australiani.
Caniglia, accompagnato dagli architetti dello studio «Liminal» Elvio Brianese e Peta Heffernan e da Alessandro Dal Sasso dello studio PeckvonHartel, ha prima avuto una lunga riunione tecnica con il direttore generale del Comune Giandomenica Brambilla e il dirigente dell’Urbanistica Gianpiero Ribolla, poi pranzo all’osteria La Grotta con il sindaco Emilio Del Bono (menù «bresciano» a base di casoncelli e salumi), infine sopralluogo al Rigamonti, dove la delegazione è stata accolta da Dario Della Corte, segretario generale del Brescia Calcio.
Il piano. Un progetto non c’è ancora. Ma di idee parecchie. L’obiettivo della Multiplex è realizzare uno stadio moderno, compatto, da 20-25mila spettatori, sempre a Mompiano, così da sfruttare la metropolitana (la delegazione si è mossa in metro da piazza Loggia al Rigamonti). L’obiettivo è però spostare l’impianto verso via Triumplina, il più lontano possibile dalle abitazioni, sfruttando anche l’area dell’antistadio. Se le valutazioni di Multiplex saranno positive, in autunno potrebbe essere presentato lo studio di fattibilità che farebbe scattare il meccanismo della legge stadi: un iter in capo al Comune che garantisce celerità e sgravi, ma che richiederà il coinvolgimento di una società sportiva (il Brescia Calcio). Sia chiaro.
La strada è tutt’altro che in discesa.«Siamo solo all’inizio - ha commentato Del Bono -. Per ora si sta facendo una valutazione tecnica dell’operazione. Ma gli operatori australiani hanno ribadito il loro forte interesse. Insomma, stiamo andando avanti e l’ipotesi è molto concreta».
Effetto Brexit. C’è di più. La sede europea della Multiplex è a Londra. Ora, dopo la Brexit, il colosso australiano sta valutando alcune alternative nei Paesi UE. Tra queste anche Brescia, visto che all’interno dell’operazione stadio il Pgt prevede la realizzazione di una nuova struttura da 6mila mq: quella potrebbe diventare la sede della Mutiplex. Un’opportunità che completerebbe l’operazione stadio.
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