Jennifer, la lettera del suo Andrea: «Eri gioia pura, un esempio»

Lo straziante ricordo del collega e fidanzato della giovane barista, che ha perso la vita in un tragico incidente
Jennifer, tutti la ricordano come solare e sorridente
Jennifer, tutti la ricordano come solare e sorridente
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A pochi giorni dal tragico incidente che gliel'ha portata via per sempre, Andrea ha voluto condividere una lettera che ha scritto per la sua Jennifer. La ragazza, 22 anni, è stata travolta lunedì mattina mentre usciva da un bar e è morta dopo poche ore. Oltre alla disperazione degli amici, commovente il ricordo di una persona che per lei era speciale.

 

La lettera

«Non c’è modo per spiegare il dolore che si prova, ma c’è un modo per spiegare l'amore che si proverà per sempre, il modo in cui tutti vogliamo ricordarti, la tua grande gioia ed energia, una ragazza piena di vita, iperattiva, non ti fermavi mai, la migliore sul lavoro e la più lanciata fuori casa. Tanto tenera e bella quanto casinista.

Stavi coronando il tuo sogno, finalmente avevi la tua indipendenza, eri super felice ed eccitatissima per questo nuovo inizio; tutti ringraziavamo il fatto che tu fossi qua a due passi da tutto, tutti speravamo che trovassi una casa in centro come volevi, finalmente era arrivato tutto quello che si era desiderato.

Eri già innamorata di questa nuova avventura, ieri mattina dovevamo andare a comprare tutte le stoviglie nuove perché non volevi usare quelle che erano già in casa, dovevamo cercare qualche quadretto particolare, per rendere quella casetta la tua casetta, stava per partire una nuova vita, con tantissimi buoni propositi!

Ti ho vista per l'ultima volta pochi momenti prima e posso dire con certezza che eri FELICE per davvero! Parlo per me ma credo di parlare per tutti dicendo che si veniva al bar a fare colazione e per provare l'emozione di quel mega sorriso come un dolce prima del caffè!

Quando mi vedevi correvi fuori dal banco e mi saltavi al collo, “ciao amore, come va?” e io sempre che ti borrivo perché mi spettinavi tutto e tiravi i capelli... e ero pur sempre lì a trovarti a vedere che ci fosse la mia Jenny al banco, a tenerti su il morale quando avevi la giornata no e a cercare di farti subito tornare il sorriso!

Quando iniziavo il turno alle quattro e tu eri lì fino alle cinque, eri stra contenta di lavorare con me, anche solo per un’ora, l’ultima della giornata, mi facevi sentire importante e amato. Mi guardavi e mi dicevi “hai visto che brava che ti ho già sistemato”, mi preparavi sempre la postazione di lavoro, c’era sempre amore in quello che facevi, mancheranno quei momenti!

Sei stata il mio dolcetto prima del caffè, tante volte! Un dolce purtroppo amaro da mandare giù stamattina, Io non mangio mai i dolci, ma di te farei indigestione, ne mangerei fino a scoppiare, da te tutti dovrebbero prendere esempio, sei d’oro Jenny, sei il mio dolce preferito».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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